La denuncia contro i vigili di Milano. "Lesioni e torture solo perché trans"

La denuncia è arrivata e l'inchiesta può procedere. Bruna, la trans ripresa in alcuni video (sono più d'uno) mentre viene colpita con uno sfollagente dai vigili durante l'arresto a Milano, ha sporto querela

La denuncia contro i vigili di Milano. "Lesioni e torture solo perché trans"
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La denuncia è arrivata e l'inchiesta può procedere. Bruna, la trans ripresa in alcuni video (sono più d'uno) mentre viene colpita con uno sfollagente dai vigili durante l'arresto a Milano, tramite il proprio avvocato Debora Piazza ha sporto querela. La denuncia contro i quattro agenti, depositata ieri mattina dopo alcuni giorni di indecisione della 42enne brasiliana, è per lesioni aggravate dall'abuso della pubblica funzione e dalla discriminazione «etnica, razziale e religiosa», oltre che per tortura e minacce gravi.

Il legale ha allegato alla denuncia il referto medico della Mangiagalli, dove Bruna è stata visitata il giorno dopo i fatti, e un video che mostra le fasi successive ai colpi contro la vittima, quando viene fatta salire in auto. L'inchiesta del pm Giancarla Serafini e dell'aggiunto Tiziana Siciliano, finora aperta per l'ipotesi di lesioni aggravate a carico di ignoti, potrebbe nelle prossime ore vedere le iscrizioni nel registro degli indagati di almeno tre dei vigili presenti all'arresto violento. Un'agente donna non vi avrebbe partecipato. L'avvocato Piazza è in contatto anche con il Consolato brasiliano, che ha offerto tutela alla 42enne. I medici del centro anti violenza della Mangiagalli avrebbero refertato una «ferita alla testa compatibile con una manganellata».

Nella denuncia l'avvocato contesta l'aggravante prevista dall'articolo 604 ter del Codice penale, che punisce i reati commessi «con le finalità di discriminazione etnica, razziale e religiosa». Secondo la vittima infatti, i vigili si sarebbero accaniti su di lei perché transessuale. L'accusa di tortura invece riguarda, nell'ipotesi del legale della vittima, il fatto che Bruna in seguito all'arresto «venne tenuta chiusa dentro l'auto dei vigili almeno 20 minuti», dopo che le avevano spruzzato «in faccia lo spray al peperoncino». Il legale della 42enne ha depositato un nuovo video dell'arresto violento, diverso da quello finito su tutti i siti nei giorni scorsi, girato sempre nei pressi dell'università Bocconi. Il filmato inedito è stato fatto con il telefonino da un testimone e riprende gli istanti successivi a quando la donna è stata ammanettata, cioè quando viene caricata sull'auto della polizia locale. Sempre stando alla denuncia, l'accusa di minacce gravi riguarda invece le presunte frasi urlate dai vigili prima di raggiungere Bruna che stava scappando da via Castelbarco a via Sarfatti, dove è poi stata bloccata. I ghisa avrebbero pronunciato minacce come «ti ammazziamo».

Intanto il consigliere comunale del Pd Daniele Nahum depositerà un ordine del giorno la settimana prossima per chiedere al Comune di Milano di introdurre il numero identificativo per gli agenti di polizia locale e la bodycam, già in uso «in 20 su 28 Paesi europei».

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