Deputati grillini trombati e riciclati come consulenti

Il Movimento non abbandona gli ex onorevoli. Già pronta una società al servizio dei gruppi

Deputati grillini trombati e riciclati come consulenti

La fantasia al potere, di nuovo. I grillini rimasti fuori dal Parlamento si affannano, si ingegnano, si muovono, si agitano. E se due big come Vito Crimi e Paola Taverna hanno già trovato posto come dipendenti dei gruppi parlamentari M5s e altri sono in procinto di firmare il contratto, c'è anche chi sta pensando di mettersi in proprio, reinventandosi come consulente esterno dei pentastellati di Camera e Senato. Nelle ultime settimane a via di Campo Marzio, sede del partito di Giuseppe Conte, c'è la fila. Gli ex deputati e senatori bocciati alle urne o non ricandidati in virtù della regola del doppio mandato sgomitano. Ma, si sa, non c'è posto per tutti. Ed ecco l'idea, la lampadina che si accende. Nei Palazzi romani ormai la voce gira da una settimana: un gruppo di ex parlamentari è pronto a fondare da zero una società di service.

Un gruppo privato di consulenza, che andrebbe a collaborare con i gruppi parlamentari. Nulla di illegittimo, anzi. Tutto regolare e perfettamente legale, eppure le solite malelingue considerano la creazione di una società di consulenza come l'ennesimo modo per rientrare in politica dalla finestra. «È eticamente inopportuno che ex politici si riciclino come tecnici», denuncia al Il Giornale un ex parlamentare del M5s.

I nomi che circolano nella Roma del potere sono soprattutto quelli di Daniele Pesco, Gianluca Castaldi e Rossella Accoto. Secondo le indiscrezioni, sarebbero loro i non rieletti in procinto di mettere su la società di servizi che poi andrebbe a collaborare con i gruppi di Camera e Senato. Il focus della collaborazione, in particolare, dovrebbe essere centrato sul supporto agli uffici legislativi e sulla tutela legale degli attuali parlamentari in forza ai Cinque Stelle. Pesco, ex senatore lombardo, è un ingegnere ed ex funzionario pubblico. Castaldi, anche lui con trascorsi a Palazzo Madama e già sottosegretario nel Conte 2, di professione è artigiano. Accoto, senatrice uscente ed ex sottosegretaria al Lavoro, è laureata in Scienze Economiche e Bancarie ed è esperta di programmi comunitari. Tutti e tre sono di stretta osservanza contiana.

Un'ipotetica società di consulenza potrebbe assorbire altri ex parlamentari, oltre a ex funzionari legislativi dei gruppi a cui non è stato rinnovato il contratto per fare posto ai big come Crimi e Taverna. Infatti i dipendenti dei gruppi della scorsa legislatura sono scontenti e un'assunzione in una società privata con uno stipendio inferiore rispetto a quello percepito in Parlamento potrebbe rappresentare per loro poco più di un contentino.

Chi non si è accontentato è l'ex deputato e tesoriere del gruppo alla Camera Claudio Cominardi. Cominardi, come anticipato dal Foglio, è pronto a raggiungere Crimi e Taverna in Parlamento, assunto con i grillini a Montecitorio. E si sta muovendo l'ex ministra Fabiana Dadone, pure lei in trattativa per un posto negli staff parlamentari.

Poi c'è l'ex senatrice Laura Bottici, che sta per trovare posto negli uffici di Mariolina Castellone, ex capogruppo a Palazzo Madama, ora vicepresidente del Senato, quindi con un budget più alto rispetto a un semplice parlamentare. Insomma, Conte deve continuare a combattere la povertà. Non solo quella dei percettori del Reddito di cittadinanza, anche quella di chi è già stato deputato, senatore, ministro o sottosegretario.

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