Diffamazione verso Genovese, ora Di Battista rischia il processo

Il giovane deputato regionale siciliano ha commentato la decisione del gip: "Da imputato ora non sei meno presentabile di prima..."

Diffamazione verso Genovese, ora Di Battista rischia il processo

Alessandro Di Battista rischia di finire nei guai: potrebbe andare sotto processo per diffamazione nei confronti di Luigi Genovese, giovane deputato regionale siciliano e figlio di Francantonio Genovese, ex deputato nazionale condannato per corruzione elettorale. In occasione delle Regionali tenutesi nel 2017, l'attivista del Movimento 5 Stelle avrebbe più volte parlato di elezioni "inquinate", accusando in particolar modo i Genovese. Come riportato dall'Adnkronos, la procura di Messina aveva archiviato il procedimento; il pm aveva fatto riferimento all'insindacabilità del grillino perché all'epoca era deputato nazionale. Tuttavia l'inchiesta avrebbe fatto emergere che non vi sarebbero gli elementi necessari per estendere la non punibilità ex art.68 della Costituzione per dichiarazioni rese anche al di fuori della Camera. Perciò il gip della città siciliana ha deciso l'imputazione coatta. A tal punto la procura dovrà chiedere il rinvio a giudizio per l'esponente pentastellato.

"Dignità restituita"

Prontamente è arrivato il commento da parte di Luigi Genovese: "A Di Battista dico che non è che siccome adesso è imputato è meno presentabile di prima... È arrivato il momento che la politica si assuma la responsabilità di quello che fa, nel bene e nel male". Nel mirino sono finite le dichiarazioni del volto storico del M5S nel corso della trasmissione Domenica Live di Barbara D'Urso: "La denuncia l'ho fatta a Monza perché il codice penale prevede che si fa dove viene commesso, quindi nella trasmissione di Barbara D'Urso. Ci sono state due istanze di archiviazione prima da Monza e poi da Messina ma il gip ha fissato l'udienza con imputazione coatta". Il giudice nel dispositivo ha detto che in tale occasione sono stati sconfinati "i limiti della critica politica". Era stato chiesto inoltre "di avere riscontri su atti parlamentari. La polizia giudiziaria ha fatto indagini ma non c'è un solo atto parlamentare quindi Di Battista è scoperto da immunità parlamentare".

Si è sempre detto sicuro del fatto che "sussistessero elementi sostanziali per considerare altamente diffamatorie quelle dichiarazioni nei miei confronti". Il rinvio a giudizio potrebbe "innescare un processo che va al di là della vicenda in sé, perché può restituire valore e dignità alle parole anche in quel 'far west dialettico' in cui oggi è stato trasformato il dibattito politico". Il giovane deputato regionale siciliano ha aggiunto: "Una storia che potrebbe ridimensionare una tendenza deleteria e sempre più diffusa: quella secondo cui l'avversario politico è un nemico da abbattere con tutti i mezzi, anche i più infimi, addirittura attraverso la costruzione di 'favole' in cui si mettono in scena personaggi mai esistiti".

"Pur rimanendo un convinto garantista anche nei confronti di Alessandro Di Battista, la cui colpevolezza sarà eventualmente certificata al culmine del fisiologico iter processuale, ho deciso di denunciare questa vicenda perché sono convinto che la verità e la giustizia siano valori fondamentali nella vita di ognuno di noi", ha concluso Genovese.

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