Il presidente della Camera Roberto Fico ha inviato una lettera ai presidenti della commissioni Affari costituzionali, Giuseppe Brescia, e Giustizia, Francesca Businarolo, dopo le proteste delle opposizioni per la mancata audizione della Sea Watch, prevista per il 3 luglio. Nella lettera, il presidente Fico sottolinea che si può organizzare l'audizione ma solo "attraverso una rigorosa delimitazione dell'oggetto dell'audizione".
Il presidente della Camera ricorda che il Regolamento "affida ogni valutazione conclusiva attinente all'organizzazione dei lavori della Commissione al Presidente che, nel giudicare dell'essenzialità o meno di un'attività conoscitiva nell'ambito dell'esame in sede referente di un progetto di legge, è chiamato a valutare, come nel caso in esame, anche profili di opportunità istituzionale”.
Fico dichiara inoltre “di poter convenire sul fatto che non si possa escludere, in via generale, la possibilità di un mutamento della valutazione in ordine all'essenzialità o meno di un'audizione in ragione di intervenute modificazioni delle circostanze, di fatto e/o di diritto, che caratterizzano la fattispecie concreta".
"A questo proposito un bilanciamento tra le diverse esigenze che vengono in rilievo nel caso in esame (quelle di opportunità istituzionale, collegate alla vicenda della nave Sea Watch 3 ed all'indagine penale in corso, cui si fa riferimento nella Vostra lettera, e quelle di una compiuta istruttoria legislativa) potrebbe essere anche conseguito attraverso una rigorosa delimitazione dell'oggetto dell'audizione, atto ad escludere che quest'ultima possa in concreto interferire con i procedimenti giudiziari in corso".
Il presidente della Camera ha concluso affermando che "si tratta di una valutazione che, alla luce del vigente quadro regolamentare, dovrebbe essere svolta in sede di Ufficio di presidenza delle Commissioni riunite,integrato dai rappresentanti dei Gruppi secondo le forme previste dall'articolo 79, comma 6, del Regolamento, tenendo in ogni caso conto dell'esigenza di organizzare l'esame in sede referente in tempi compatibili con quanto previsto dal calendario dei lavori per l'avvio della discussione in Assemblea".
L'ufficio di presidenza delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera ha, però, confermato il no all'audizione di rappresentanti della ong nell'ambito dell'esame del decreto Sicurezza bis. A tornare ad insistere sulla vicenda dell'annullamento dell'audizione, dopo la protesta dei giorni scorsi della Lega, sono stati i deputati Gennaro Migliore del Pd, di Roberto Speranza di Leu e di Riccardo Magi di +Europa, che si erano rivolti al presidente Roberto Fico.
In merito al no alle audizioni della Ong Sea Watch divampano le polemiche politiche. Per Roberto Speranza, "il no definitivo alle audizioni alle Ong rappresenta non solo uno schiaffo della maggioranza ai diritti della minoranza, ma anche alla proposta di mediazione arrivata da Fico che indicava nella sua lettera la possibilità di una rigorosa delimitazione dell'oggetto dell'audizione atto a non interferire con il procedimento giudiziario. Si tratta di un precedente inedito e pericoloso e di una pagina nera della vita parlamentare".
Anche il Pd è tornato a protestare per la mancata audizione della Sea Watch.
"Sono state compiute due violazioni gravi: la prima nel negare lo svolgimento dell'audizione, la seconda nel non accogliere la proposta avanzata da Fico", dice il dem Emanuele Fiano che, inoltre, afferma come questa decisione rappresenti un precedente grave.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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