Prime misure di allentamento delle restrizioni per contenere Covid-19 sembrano palesarsi all’orizzonte. Nella maggioranza così come nel governo si discute su come e quando concedere più libertà ai cittadini, nonostante l’emergenza sanitaria sia ancora in corso, senza però dimenticare la sicurezza per evitare il riaccendersi di focolai della malattia. Forte è la necessità di ripartire dopo oltre un anno di durissimi sacrifici. Ora, anche grazie all’accelerazione della campagna vaccinale, per l’esecutivo guidato da Mario Draghi è giunto il tempo di programmare le prossime mosse in vista dell’estate. Prima fra tutte la modifica del coprifuoco, anche per rimettere in moto il settore del turismo, pesantemente colpito dalle restrizioni, che potrebbe fungere da traino per il rilancio dell’economia italiana.
Posticipare il coprifuoco
Uno dei temi più importanti è quello del coprifuoco. Imporre un rientro a casa, o nelle strutture ricettive nel caso dei turisti, entro le 22 potrebbe rivelarsi una scelta dannosa per il turismo. Molti potenziali visitatori, infatti, potrebbero decidere di andare in altri Paesi che prevedono regole meno ferree così da potersi muovere anche in tarda serata senza rischiare sanzioni.
Il 17 maggio potrebbe cambiare qualcosa. Il governo potrebbe decidere l’estensione del coprifuoco dalle 22 alle 23 o alle 24. Nell’esecutivo una linea univoca ancora non esiste. La Lega spinge per eliminare del tutto il coprifuoco mentre c’è chi vorrebbe più gradualità, come il ministro della Salute Roberto Speranza. Il sottosegretario Carlo Sibilia vorrebbe far slittare l’orario alle 24, così come il viceministro Pierpaolo Sileri. Su questo tema il governo dovrà trovare un accordo in tempi brevi. Le Regioni, con in testa Massimiliano Fedriga, chiedono di spostare il rientro a casa alle 23.
Modificare l'orario del rientro nelle proprie abitazioni anche di 60 o 120 minuti non è cosa da poco in quanto avrebbe un impatto sull’economia. "Spostare il coprifuoco alle 23 consentirebbe una limitata crescita dei ricavi: 18,6 milioni di euro. Un po’ meglio lo spostamento del coprifuoco alle 24 con un recupero di 33,6 milioni di euro", ha spiegato Confcommercio Milano.
Ma c’è chi dice no. L’infettivologo Massimo Galli si è detto "nauseato" dal dibattuto sul coprifuoco e ripete: "È evidente che la limitazione degli orari, nel tentativo di diminuire la circolazione serale, diventa una scelta in qualche modo obbligata, quando si decide di aprire".
Le visite nelle Rsa
Altro tema su cui la maggioranza ha discusso molto è quello delle visite nelle Rsa. Il ministro Speranza, con effetto immediato, ha stabilito che con il green pass si potrà accedere nelle strutture per poter finalmente rivedere i parenti anziani. Ovviamente bisognerà rispettare alcune regole. Familiari e visitatori, al momento dell’accesso, dovranno esibire le certificazioni verdi previste dal decreto legge del 22 aprile. Si tratta, in pratica, di documenti che attestino la guarigione dal Covid da non oltre sei mesi, la vaccinazione entro lo stesso periodo e un tampone o il test rapido negativo da non più di 48 ore. I contatti fisici sono ammessi solo se sia il visitatore che il paziente sono vaccinati o guariti da non più di 6 mesi. Gli accessi nelle Rsa, inoltre, riguardano non più di due visitatori per degente. Soddisfazione è stata espressa dal leader della Lega Matteo Salvini che, però, ora è deciso ad ottenere ulteriori allentamenti delle misure: "Questa settimana chi potrà dire no a #riaperture e #nocoprifuoco?».
La quarantena per i viaggiatori
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ed il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, hanno annunciato che il 15 maggio saranno prese una serie di misure per ridurre o annullare la quarantena per chi proviene da Paesi stranieri. Non si eesclude che si possa "riaprire a tutti i Paesi stranieri che hanno raggiunto un livello alto di vaccinazione, già da metà maggio".
O quanto meno potrebbe essere abolita la quarantena per chi proviene dai Paesi della Ue, dagli Usa, dal Regno Unito e da Israele, se si sarà muniti di tampone negativo, attestato di avvenuta vaccinazione o se si è guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi.
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