Kiev sussurra, ma non ammette ufficialmente, di aver fatto tutto da sola. Mosca ritiene invece che dietro l'assalto di Sebastopoli si nasconda la mano della Special Air Service, l'unità d'élite britannica addestrata a compiere missioni speciali e di sabotaggio. Il rimpallarsi delle accuse rischia di generare un nuovo livello del conflitto, perché ora il Cremlino, che per rappresaglia ha fatto saltare l'accordo sul grano, punta il dito contro la Gran Bretagna, ritenuta da Putin una forza in campo, e non più solo di sostegno militare contro l'Operazione Speciale.
Erano le 6.12 di Kiev, quando il consigliere presidenziale ucraino Anton Gerashchenko svegliava l'Ucraina annunciando su Telegram che quattro navi da guerra della flotta russa nel Mar Nero erano saltate in aria nella baia di Sebastopoli. Tra le imbarcazioni danneggiate, nel corso di un blitz cominciato alle 4 di mattina e durato per oltre un'ora, risulta esserci il vettore di missili da crociera Kalibr Admiral Makarov e il dragamine Ivan Holubets. Lo scopo principale dell'ammiraglia Makarov era quello di ospitare un quartier generale mobile per comandare gruppi di forze della flotta nelle operazioni contro le coste ucraine. Si tratta quindi di un danno non indifferente per gli invasori.
Mosca ha confermato di aver subito perdite considerevoli, parlando di «attacco terroristico». L'ha riferito il governatore filorusso Mikhail Razvozhaev, aggiungendo che si è trattato del più «massiccio assalto dall'inizio dell'operazione militare speciale. Il nemico ha cercato di colpire le infrastrutture della nostra flotta. Tutti i droni sono stati individuati e distrutti». In piena emergenza, i russi hanno bloccato l'ingresso alla baia di Sebastopoli ai traghetti e alle barche. Il movimento tra i distretti da ieri pomeriggio è possibile solo con gli autobus.
Ad alzare il tiro sulla vicenda ci ha pensato il ministro della difesa russo, Sergei Shoigu, accusando la Gran Bretagna di avere contribuito all'organizzazione dell'attacco con i droni in Crimea. «I preparativi per l'offensiva sono stati condotti da specialisti britannici da Ochakiv, nell'oblast di Mykolaiv. Le navi colpite dai droni non avevano missioni d'attacco, bensì erano impegnate nell'esportazione di grano ucraino». Shoigu non si è limitato al blitz di Sebastopoli, ma ha incolpato Londra di essere coinvolta anche nelle esplosioni avvenute al gasdotto Nord Stream.
Nel giro di poche ore è arrivata la secca smentita. Il ministro della Difesa, Ben Wallace, ritiene che Mosca ricorra «a false affermazioni di portata epica per sminuire la disastrosa gestione dell'invasione illegale in Ucraina. Questa storia inventata la dice lunga sulle frizioni all'interno del governo russo».
Da parte sua Kiev non conferma quasi nulla, anche se Taras Chmut, direttore di una organizzazione non governativa ucraina molto influente, Povernys Zhyvym, scrive su Twitter: «È stata una delle operazioni di maggior successo della nostra marina militare». Dichiarazioni a parte, è assodato che Londra abbia «sponsorizzato» Zelensky con oltre 3 miliardi di euro in equipaggiamento militare avanzato e armi, tra cui sistemi missilistici come gli Nlaw, gli Javelin e i Brimstone. Mosca in serata è tornata sull'argomento, rivelando di avere prove che gli uomini della Special Air Service britannica si siano trasferiti nelle scorse settimane da una base segreta non lontana da Leopoli a Ochakiv. Da dove ieri sarebbe partita l'operazione con droni aerei e marini e missili sul porto di Sebastopoli. Per rappresaglia Putin ha cancellato l'accordo sul grano, siglato il 22 luglio per far ripartire esportazioni dalle quali dipende la sicurezza alimentare di almeno venti Paesi in via di sviluppo. «Decisione scandalosa e oltraggiosa», commenta in serata il presidente Usa Joe Biden.
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