Roma - Due ragazze islamiche su tre non arrivano a concludere il ciclo scolastico dell'obbligo. Via dalla scuola prima ancora di entrare nell'adolescenza. Hanno 12 o al massimo 13 anni e all'improvviso non frequentano più le lezioni, scompaiono dalla classe perché evidentemente i loro genitori ritengono che per una ragazzina studiare sia inutile visto che il suo destino è quello di restare chiusa in casa a fare la madre e la casalinga.
Non è il Pakistan ma l' Italia. Anche nel nostro evoluto paese democratico assistiamo ad una inaccettabile discriminazione che rappresenta un'enorme perdita. La denuncia arriva da Souad Sbai ex parlamentare Pdl di origine marocchine impegnata nella difesa dei diritti della donne.
L'opportunità di una piena integrazione e della conquista della propria personale indipendenza viene negata a moltissime bambine straniere che vivono nel nostro paese e alle quali viene negato il diritto allo studio. Proprio per la difesa di questo diritto Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace 2014, ha rischiato la vita denunciando come in Pakistan si impedisse alle bambine e alle ragazze di studiare. Per questo fu gravemente ferita mentre tornava da scuola su un bus da un miliziano dei Talebani.
In Italia il rapporto il ministero dell'Istruzione del 2016 certifica che il 15 per cento sul totale dei bambini stranieri iscritti all'anagrafe non frequenta la scuola. Sono 55.000 su 224.000 i piccoli stranieri che non frequentano l'asilo. Addirittura 30.000 su 275.000 non risultano neppure iscritti alle elementari.
La mancata frequenza scolastica e la dispersione quando si arriva alle soglie dell'adolescenza sono fenomeni molto diversificati a seconda della comunità straniera cui si fa riferimento. Il dato assoluto fornito dall'Istat rivela che l'uscita precoce dal sistema formativo riguarda il 12,2 per cento degli italiani e il 20,1 dei comunitari. Percentuale che sale al 32,5 per cento per gli extracomunitari. Ma i dati diventano significativi se si vanno ad analizzare le differenze tra le comunità. Per Pakistan, Egitto, Bangladesh e Senegal l'obbligo scolastico non viene assolto soprattutto dalle ragazze.
In particolare, tra i senegalesi le ragazze che completano la scuola dell'obbligo sono il 36 per cento contro il 64 dei maschi. Tra i 15 ed i 29 anni, 7 ragazze marocchine su 10 non studiano e non lavorano, 8 su 10 nella comunità bengalese, 7 su 10 tra le pakistane, contro le 4 su 10 della comunità nazionale.
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