L'immagine di Matteo Salvini col rosario in mano sul palco di piazza Duomo a Milano fece in poche ore il giro del mondo. Era il 24 febbraio, le elezioni alle porte, solo pochi giorni dopo il segretario del Carroccio sarebbe diventato il candidato premier del centrodestra. Il Vescovo di Milano, Mario Delpini, criticò l'esposizione del Vangelo, chiedendo che "nei comizi si parli di politica". Ma forse quell'ostentazione di simboli religiosi significava qualcosa in più di un semplice accarezzare il pelo all'elettorato cattolico.
"Mi impegno e giuro di essere fedele al mio popolo, ai 60 milioni di italiani e di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti nella Costituzione e nel sacro Vangelo", disse allora il leghista arringando la folla. E oggi fa un altro passo in direzione dei cattolici: decide di sfuttare la storia di Dylan, il bimbo risvegliatosi dopo un anno di coma nel giorno in cui i genitori stavano per staccargli la spina, per ribadire la sua visione della fede. "Fantastico - scrive il candidato premier - Notizie come questa ti fanno capire quanto siano importanti scienza e ricerca, ma evidentemente anche che esiste Qualcuno più su". La "Q" maiuscola non è un errore ortografico. Ma una scelta. Salvini pensa a Dio.
Questioni di fede a parte, la capacità comunicativa dello staff leghista è ormai cosa nota. Impossibile dunque non notare la tempestività di un tweet che si inserisce a gamba tesa nel dibattito sull'eutanasia, riaperto dalla decisione del governo di costituirsi in Consulta per difendere la legittimità del reato di istigazione al suicidio. Da una parte dj Fabo, la morte in Svizzera, il processo a Cappato. Dall'altro il bimbo "miracolato". Quando dj Fabo morì, Salvini disse sì che un "Paese civile" garantisce "libertà", ma spostò l'attenzione sul sostegno che la politica deve assicurare a chi decide di continuare a combattere. Anche quella fu una scelta di campo evidente.
Una posizione ribadita oggi condividendo la vicenda del bambino "risorto" a poche ore dall'eutanasia."Come vedete, non lo faceva per i voti", scrive un follower pensando al giuramento di piazza Duomo. "La sua è sincerità". Se sia così o meno, nessuno può dirlo per certo. Sarà Qualcuno a giudicare.
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