E Alfano prova il tandem col premier

E Alfano prova il tandem col premier

RomaPare facile stare appresso a Matteo. Renzi ha talento da vendere, sembra il Marco Pannella di una volta, quello a cui non potevi ribattere senza soccombere. E poi ha la risposta pronta come ai tempi del telequiz. Ci vuole strategia per fargli almeno il solletico. Anche Angelino Alfano, l'antiRenzi, da un po' di tempo a questa parte lo sta studiando e ha deciso di sincronizzare i tempi (di lavoro) per provare a fare un minimo di concorrenza. Il coraggio non gli manca. Come ieri quando, in concomitanza con il question time del premier, il segretario di Ncd ha convocato il direttivo romano e suscitato perplessità tra i suoi che, magari, avrebbero gradito lo streaming del capo del governo. In effetti non è la prima volta che succede. E se non c'è direttivo c'è sempre qualcos'altro da organizzare. Come quando, sabato scorso in simultanea a uno streaming renziano ha convocato una confernza sul Jobs Act. I giornalisti ancora ringraziano. O, come quando in simultanea con la Leopolda renziana del 26 ottobre, scomodò il collega Gaetano Quagliariello per la solenne presentazione del Family Act, quel giorno a Civitanova Marche. O come quando il 9 dicembre dell'anno scorso, in parallelo al trionfo alle primarie di Renzi, organizzò la convention a Perugia per discutere di sicurezza negli stadi italiani. D'altronde, come ha ribadito ieri, c'è da lavorare per piazzarsi nella prateria tra Salvini e Renzi e mettere a tacere Formigoni che parla di Ncd come di «casino inenarrabile».

Proprio una bella coppia. Sulla carta. D'altronde Matteo e Angelino camminano in tandem dal governo nato dalla defenestrazione di Enrico Letta. Entrambi giovanissimi, si erano conosciuti nei corridoi del Palazzo. Lui, Renzi, sindaco di Firenze, l'altro, Alfano, ministro dell'allora governo Berlusconi. Oggi guidano l'esecutivo di sinistra-centro-destra. Domani chissà. Ma oggi Angelino pensa in grande, nonostante un consenso da giochi senza speranze e un aria da sbaracco all'interno del partito. E tira dritto per la sua strada senza curarsi troppo delle apparenze.

Come quando martedì sera, nel corso dell'ultima ospitata a Ballarò , si è presentato con una trentina di amici dislocati in punti strategici dello studio. Tecnicamente «in favore di telecamera». Al rompete le righe si sono aperti ampi squarci all'orizzonte. In Rai se la sono presa. Begli amici, Angelino.

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