E La Russa riabbatte il Muro di Berlino nel 35° anniversario

Il presidente del Senato: "Ora l'Europa diventi maggiorenne". Metsola: "L'unità è l'unica via"

E La Russa riabbatte il Muro di Berlino nel 35° anniversario
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Al Teatro filodrammatici di Milano, ieri, si è svolta la manifestazione «Libertà, l'Europa a 35 anni dal crollo del Muro», organizzata dall'Ecr e da Fratelli d'Italia. Un evento simbolico, con l'europarlamentare e capodelegazione di Fdi in Ue Carlo Fidanza in prima linea. Il fine della manifestazione era commemorare l'anniversario della caduta del muro di Berlino. Lo stesso muro che ha separato l'Europa per un trentennio. Al centro della scena, la presenza di Ignazio La Russa (foto), presidente del Senato, che ha partecipato a un momento carico di significato: il riabbattimento del muro. Un gesto potente e simbolico, fatto dai ragazzi di Gioventù nazionale e reso con degli scatoloni. Una rievocazione della fine, almeno istituzionale, dell'ideologia comunista. Il muro eretto per l'iniziativa presentava alcune scritte. Tra queste, «utero in affitto», «teoria gender», «guerre d aggressione». Ideologismi che i conservatori italiani contano di far «crollare». «Noi non ci siamo mai arresi all'idea che fosse immutabile la divisione del mondo stabilita a Yalta - ha ricordato La Russa -. Altri invece la volevano e la difendevano. Per noi la quotidianità era fatta di lotta e di certezza che le nostre idee fossero giuste e tali da giustificare il nostro impegno». La rielezione di Donald Trump - ha proseguito il presidente del Senato - può essere una «opportunità» per l'Europa, che tuttavia è chiamata a diventare «maggiorenne».

Presente in collegamento la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. «Il 9 novembre - ha rimarcato - è il giorno per ricordare che la sola via perseguibile è quella dell'unità, perché è nella divisone che nascono e prosperano i conflitti». In collegamento anche Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr a Strasburgo e Bruxelles: «La notte di 35 anni fa, quella in cui cadeva il muro di Berlino - ha ricordato - , è rinata l'Europa per cui oggi ci battiamo in nome della libertà e democrazia. Una rivoluzione pacifica, sospinta dal vento del cambiamento che segnava la sconfitta del comunismo e dei totalitarismi».

Infine due messaggi densi di parole di libertà: quello della leader dell'opposizione venezuelana María Corina Machado e quello della leader delle forze democratiche bielorusse Sviatlana Tsikhanouskaya, vincitrice del Premio Sacharov nel 2020.

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