Berlino - Martedì alle 19 sarà il giorno dell'iPhone 6 e forse anche di iWatch o iTime che dir si voglia. Ma secondo i soliti rumors Apple avrebbe un'altra sorpresa in serbo: il lancio sul palco di San Francisco del nuovo disco degli U2. Bono e The Edge, due componenti della band, pare siano stati visti già in zona, un portavoce del gruppo però ha smentito accordi simili con Cupertino. Intanto gira voce anche che gli U2 potrebbero presentare l'album in una delle due date ancora libere dell'iTunes Festival di Londra: il 19 o il 30 settembre. Insomma, un altro mistero che fa salire l'attesa.
Siamo sotto controllo, e pure 24 ore su 24. Non si tratta in realtà del Grande Fratello di George Orwell, perché tutto ciò che in questi giorni l'Ifa di Berlino mette in mostra non arriva dall'alto, ma arriverà nei negozi. Però se alla Fiera tecnologica più importante d'Europa è tutto un fiorire di smartwatch e braccialetti intelligenti, vuol dire che il mercato sta imponendo una sorta di mamma digitale che avrà cura di noi. Carica delle batterie (e questo è l'unico limite) premettendo. In pratica: la salute innanzitutto, siamo appunto una generazione sempre più sotto controllo di un dottore virtuale il cui obbiettivo primario - ad esempio - è farci fare quei 10mila passi al giorno che ogni organizzazione medica indica come indice di benessere. Magari li percorrevamo anche ieri, ora però siamo praticamente obbligati. Da noi stessi.
Il futuro ormai presente ci vuole insomma superuomini e superdonne, a quasiasi età e condizione. E noi, con piccoli accorgimenti e con una spesa di qualche centinaio di euro, accontentiamo il nostro desiderio di eternità tenendoci in continua osservazione. Così ad esempio Sony, lanciando la sua nuova linea Z3 di smartphone tablet, accoppia nuove versioni di wereable device , sottoforma di orologio o di banda da mettere al polso. Che, tra le tante cose che fanno, entrano pure in simbiosi con l'applicazione del telefono per ricordarti tutti i particolari (salustistici) della tua vita. Su Lifelog quindi una schermatina segnala ora per ora i tuoi movimenti mentre diverse finestrelle fanno il conto di calorie consumate, dei fatidici passi, financo di minuti di passeggiate, di corsa, di bicicletta e perfino di quanto chiacchieriamo al telefono o navighiamo in internet, attività anche quelle che fanno consumare energie. Non manca ovviamente il momento del sonno, selezionato in profondo e leggero come fanno già altri braccialetti elettronici del genere. E in questo caso, anche se bisognerebbe - dicono - dormire almeno 8 ore, nella vita moderna il traguardo al mattino è sempre lontano. Ma tant'è: si recupera col resto. Basta controllarsi minuto per minuto. Così in questo settore si sono gettati in tanti: a Berlino sono apparsi lo smartwatch di Asus, il nuovo di Lg (che ha perfino una versione bambino per localizzare i propri figli che si chiama kidson ) e la terza versione Glaxy Gear di Samsung, che ha la particolarità di avere uno slot per una Sim così da vivere di vita propria rispetto al telefono S5 e al nuovo phablet Galaxy Note 4. Col Gear S insomma si può anche telefonare e mandare messaggi direttamente senza passare dal device che abbiamo in tasca, ma comunque l'obbiettivo primario resta il nostro Piccolo Fratello personale e dunque l'ormai nota applicazione S Health che addirittura calcola le calorie del piatto che stiamo mangiando. Basta fotografarlo e via con i sensi di colpa. Tutto questo, ovviamente, esonda nel campo sportivo, visto che oggigiorno siamo tutti (quasi) runner. Così Jabra lancia delle cuffie wireless - le Pulse - che oltre a far ascoltare musica di qualità permettono di calcolare il battito del cuore grazie ad un cardiofrequenzimetro. Mentre per gli amanti di tennis, proprio grazie ai sensori Sony, arrivano le racchette intelligenti, collegate a smartphone e tablet per analizzare qualità, velocità ed energia di ogni colpo. E giurano, i produttori, che neppure Federer riuscirà a mandarle in tilt: anzi, dopo averle provate, tornerà subito ad allenarsi.
Ecco, dunque, aspettando il probabile arrivo dell'iWatch di Apple (che ha già chiuso un accordo con una catena di cliniche americane per consentire il monitoraggio di alcuni dati sangue in tempo reale) , dobbiamo ormai prendere coscienza che - come dicono quelli di Sony - «la vita è un viaggio che la tecnologia può rendere più felice».
Traduzione dal giapponese: alla fine ha sempre ragione la mamma, che sia reale oppure digitale. Solo che una volta - per risolvere il problema - bastava mettersi la canotta: certo costava molto meno, ma non era per niente cool.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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