Ecco il tessuto 120% Lino: un sogno nato in un mercatino

Tutto naturale, facile da lavorare, anallergico e a tenuta termica: è il lino, il tessuto più antico inventato dall'uomo. Nonché il più contemporaneo: «In un mondo sempre più caldo, il lino ha sempre più successo», è il mantra di Mauro Grange, amministratore delegato di 120% Lino, l'azienda leader del settore recentemente acquisita dal fondo Made in Italy di Q Group&Pambianco. Una storia cominciata oltre 30 anni fa, quando il fondatore Alberto Peretto si è innamorato di una vecchia giacca di lino trovata in un mercatino di Londra: una consistenza unica, morbidissima al tatto. Tornato a casa, ha iniziato a sperimentare per ottenere un tessuto con lo stesso effetto: oggi le raffinate collezioni di lino tinto in capo, un prodotto esclusivo dell'azienda di S. Agata Bolognese, sono vendute in tutto il mondo. Sono sette attualmente i punti vendita monomarca distribuiti tra Milano e la Florida, con una filiale a Miami. Ma 120% Lino è presente anche in department store prestigiosi, da La Rinascente a Harrod's, da Mosca a Tokio.

«Siamo un marchio di lusso, ma senza ostentazione spiega Grange - Ora vogliamo crescere: abbiamo chiuso il 2018 con 13 milioni di fatturato, puntiamo nel 2022 a 40 milioni, 30 negozi di proprietà, e qualche punto di redditività in più rispetto all'attuale 18%. Stiamo anche investendo molto in comunicazione, pensiamo ad allargare la gamma dei prodotti, come biancheria per la casa e accessori, e lavoriamo a sperimentazioni che uniscano il lino ad altre fibre». La prima collezione del nuovo corso uscirà nell'estate 2020, quando partiranno anche le vendite on line.

Un obiettivo ambizioso, voluto dalla nuova proprietà: 120% Lino potrà contare su un più ampio supporto manageriale per rafforzare sia la sede italiana sia quella americana dell'azienda. E sono in arrivo nuove risorse anche per l'ufficio stile, coordinato da Alberto Peretto, che detiene tuttora il 30% del capitale.LVer

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