Tanto si nè parlato di quel benedetto piano B per l'uscita dall'euro. Quello che, secondo la vulgata maggioritaria, sarebbe stato ideato dal professor Paolo Savona, oggi ministro degli Affari Europei, ma ieri candidato - poi rigettato - per la poltrona di via XX Settembre. Ora che all'Economia siede tranquillo Giovanni Tria, emerge un'altra "verità" sul piano d'uscita dalla moneta unica.
A spiegarne la nascita sono Fabio Dragoni e Antonio Maria Rinaldi su La Verità. Savona, dicono, non ha né studiato né scritto un segreto programma di Italexit. Ma "apprezzò il progetto" studiato e realizzato da Scenarieconomici.it "pur senza prenderne parte". Insomma, il ministro "fece gli onori di casa introducendo la presentazione" delle slide il 3 ottobre del 2015. Ma non partecipò all'ideazione del progetto.
"Di una colpa in particolare si sarebbe 'macchiato' il professor Savona - spiegano i due autori dell'articolo - l'aver presenziato, sabato 3 ottobre 2015 presso l' aula magna della Link campus university di Roma, gremita da oltre 700 persone, il lavoro di Scenarieconomici.it dal titolo 'Un piano B per l'Italia'. Con l' ausilio di quasi un centinaio di slide vennero illustrati i requisiti sulla cui base redigere un piano di emergenza in caso di implosione dell'eurozona".
Semplice. Tanto che lo stesso Savona, durante la presentazione del suo ultimo libro, non ha mancato di spiegare che "un piano B non esiste" e che, anzi, l'euro appare "indispensabile".
E infatti per Rinaldi e Dragoni "attaccare Savona per avere patrocinato la presentazione del documento di Scenarieconomici.it è quantomeno bizzarro". E pur ammettendo che un "piano B" esiste, e lo rivendicano, si dicono dispiaciuti che sia servito per "screditare uno straordinario servitore dello Stato come Savona".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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