Effetto psicosi, il boom delle disdette

Cresce la sfiducia nel siero: migliaia di rinunce negli hub di vaccinazione

Effetto psicosi, il boom delle disdette

La sfiducia dei confronti di Astrazeneca c'è sempre stata. Dall'inizio della campagna vaccinale è stato considerato il farmaco Cenerentola. Figuriamoci ora. Prima ancora di sapere della sospensione delle fiale in via precauzionale da parte di Aifa, in migliaia in tutta Italia hanno chiesto di rinviare l'appuntamento. Dopo lo stop in Lombardia, comunica la Regione, le disdette sono state 33.500. I dati arrivano in modo disordinato a seconda della Regione, ma l'umore è lo stesso in tutta Italia, da giorni. Anche se le morti per embolia di persone sane appena vaccinate si limitano a pochissimi casi (e non sono ancora confermate), la gente ha paura, non si fida. E di fatto la decisione di sospendere le vaccinazioni con le fiale Astrazeneca non ha fatto altro che tradurre in un documento ufficiale un terrore comune.

Il Lazio e la Puglia dichiarano poche disdette, la Sicilia (dove la scorsa settimana è morto un militare per embolia) rileva un'autentica psicosi con oltre 10mila cancellazioni, Treviso ne denuncia una su quattro, la Sardegna ne registra una valanga. Per il momento poco valgono le rassicurazioni dei medici: «Tante persone hanno disdetto il loro appuntamento e hanno deciso di non vaccinarsi - scrive Antonio Pintus, medico infettivologo dell'Aou di Sassari - Capisco la paura, le notizie allarmistiche dei giorni scorsi e il decesso di tre persone pochi giorni dopo aver fatto il vaccino, ma consideriamo che sono state fatte circa 15 milioni di inoculazioni di Astrazeneca, e non vi è nessuna dimostrazione che quelle povere persone siamo morte a causa del vaccino. Il lotto da cui sono stati prelevate quelle dosi è stato messo sotto sequestro a titolo precauzionale, conosco diversi soggetti che hanno fatto la dose vaccinale in questione, alcuni senza nessun problema, altri con effetti che vanno dalla cefalea alla febbre alla stanchezza, ma tutto reversibile in uno, due giorni. Se vi hanno fissato un appuntamento andateci - conclude Pintus - vi metterete al riparo da una malattia che fa 300-400 morti al giorno, come se un piccolo paesino dell'Italia ogni giorno sparisse, pensateci bene». Ma in questo momento gli appelli a nulla valgono. La fiducia, già vacillante, è andata persa. E nemmeno Ema con le sue rassicurazioni sembra più avere peso. Non lo ha su Aifa, figuriamoci sulla popolazione.

Se per qualche giorno il piano vaccinare reggerà, ovviamente il ritmo e l'agenda andranno rivisti, sia per recuperare i pazienti che si sono cancellati dagli elenchi sia perché i conti sulle 500mila iniezioni al giorno erano state fatte calcolando anche le forniture Astrazeneca.

Intanto dagli ospedali italiani arrivano le denunce di casi sospetti (ancora da accertare) ma potenzialmente riconducibili al vaccino di Oxford: a Napoli una donna di 54 anni il 1° marzo si era sottoposta al vaccino ed è stata colpita da emorragia cerebrale.MaS

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