Elezioni europee, Casini tifa per l'accozzaglia: "Tutti uniti contro i sovranisti"

Il senatore eletto con il Partito Democratico invoca un listone unico in vista della tornata elettorale di maggio

Elezioni europee, Casini tifa per l'accozzaglia: "Tutti uniti contro i sovranisti"

Emma Bonino, Laura Boldrini, Beatrice Lorenzin e Carlo Calenda. Pier Ferdinando Casini guarda a loro e a loro chiede, in vista delle elezioni europee di maggio 2019, di creare un fronte comune contro tutti i sovranisti.

Il senatore, eletto a Palazzo Madama con l’appoggio del Partito Democratico – ha vinto nel collegio uninominale di Bologna – fa il suo appello dalle colonne di Repubblica. Intervistato dal quotidiano, l’ex Dc, sciorina la sua ricetta anti populismi, così da affrontare al meglio l’asse Salvini-Di Maio. Con un'accozzaglia di tante anime diverse, diversissime.

L'appello di Casini

Ecco, in vista delle tornata elettorale di primavera, il senatore avverte quelli che considera suoi alleati: "Non dobbiamo presentare liste di partito, ma giocarcela controvento e in modo inedito. Serve un’alleanza nuova. Che unisca le diversità, dalla Lorenzin alla Boldrini, da Calenda alla Bonino. Che dia preminenza ai temi europei, uscendo dalle appartenenze ideologiche di vent’anni fa. Spiegando che la nostra Europa non è questa, burocratica, timida e dei compromessi, ma una Unione autenticamente federalista".

Mentre sul futuro più che incerto dei dem dice: "Proprio il Pd deve essere il seme di qualcosa di nuovo. Massimo rispetto per il congresso, per carità. Ma se davvero qualcuno pensa di risolvere qualcosa con la sfida tra Martina e Zingaretti, auguri".

Infine, Casini non si tira indietro dal giudicare teneramente Renzi, al quale tende una mano: "Sono ben conscio dei suoi errori, ma non sottovaluterei che è tra i pochi a saper risvegliare la gente. Nel Paese sono riconoscibili Salvini, Di Maio e, sia pure ammaccato, proprio Renzi.

Guardate come l’hanno accolto durante le ultime feste dell’Unità. Poi certo, non credo debba tornare a fare il segretario, sarebbe avvilente anche per lui. Ma immaginare un congresso in cui escludono Renzi, beh, è demenziale".

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