Se le elezioni dovessero confermare i sondaggi sarà una vera rivoluzione degli eletti a Bruxelles. Sembra trascorsa un’Era mentre i confronti riguardano i dati ufficiali di 5 anni fa (era il 24 Maggio 2014) con le previsioni che scaturiscono in seguito al sondaggio dell’Istituto Piepoli per Porta a Porta. Rispetto al voto complessivo di coalizione vincerebbe il centrodestra, poi il movimento Cinque Stelle e terzo il centro sinistra pur se in alleanza con Art.1-Sinistra Italiana. I dati più significativi, che segneranno la pensione e la promozione per molti eurodeputati, riguardano la Lega ed il Partito Democratico. Il partito di Salvini, cinque anni fa, portò a casa il 6.16 contro la previsione, per il prossimo maggio, di un 31%, con un balzo di 24.8 punti percentuale. Dramma per il pd che perde quasi la stessa percentuale, per l’esattezza il 22.82%, retrocedendo dal 40.82 (effetto ascesa Renzi e bonus di 80 euro ndr) al 18. Per gli altri di centrosinistra + Europa al 4 ed art. 1 - Sinistra Italiana 2.05%. Calo anche Forza Italia che dal 16.83 si attesterebbe al 9.5% e Fratelli d’Italia al 5 con un + 1.33.
Passo in avanti anche per i grillini che passerebbero dal 21.16 al 28 con un + 6.84%. Quasi scomparsi Noi con l’Italia/Udc che dal 4.38 arriverebbero allo 0.5%.
Se si volesse fare una valutazione sommando i dati di partito rispetto alla natura di coalizione, stando all’Istituto Piepoli, il centrodestra vincerebbe su i due concorrenti con un 45.5%, i Cinque Stelle al 28 ed il centrosinistra (anche con Allenaza tra Pd- Art. 1 e + Europa) porterebbe nelle urne solo il 25.5 quasi la stessa percentuale (22.82%) persa, in cinque anni, dal solo Pd. Gli indecisi e gli astensionisti, in previsione delle elezioni europee di Maggio, sarebbero un 28%.
Gli italiani, sempre secondo Piepoli, non credono al reddito di cittadinanza come strumento efficace per la lotta alla povertà. Per il campione dell’Istituto di sondaggi sono ottimisti solo il 35% ripartiti tra un 7% che crede molto a quanto voluto dai grillini ed un 28% che lo ritiene abbastanza efficace contro l’impoverimento. Per il 59% non lo è (il 30% lo ritiene poco ed il 29 per nulla utile rispetto alla lotta alla povertà).
Negativa la visione anche per la possibilità che il reddito di cittadinanza possa favorire la ripresa dell’occupazione. Il 28% dice che probabilmente non lo sarà ed un 29% invece ne è convinto (per un totale in negativo del 57%) che non creerà alcun passo avanti dell’occupazione italiana. Fiducioso, invece, il 37% (certamente si 8% - probabilmente si 29%). Senza opinione il 6%.
Quota 100 passa l’esame. Per il 58% è uno strumento utile (certamente si 19%- probabilmente si 39%) per andare in pensione a dispetto della Legge Fornero, per il 32 no (probabilmente no 20 - certamente no 13), non sa rispondere il 10%.
Per il 50% degli italiani l’iniziativa leghista rappresenta anche la possibilità di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani ossia, grazie a Quota 100 ed al pensionamento, si garantirebbe il ricambio generazionale contro un 42% che, invece, non lo ritiene uno strumento utile (probabilmente no il 27%, certamente no per il 15). Non sa prevedere la ricaduta occupazionale l’8% dei connazionali.
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