Estero, l'ombra brogli sul "pieno" Pd

Su 12 seggi 7 vanno ai dem. E in Sudamerica c'è chi chiede il riconteggio

Estero, l'ombra brogli sul "pieno" Pd

Fa bene Enrico Letta a tornare in Europa, visto che all'estero il Pd prende più voti che in Italia, il 34% al Senato e il 28% alla Camera. La stranezza del risultato degli italiani eletti all'estero - sette eletti del Pd su dodici seggi in palio, quattro deputati su 8 e tre senatori su 4, con un'affluenza al 26,93%, mai così bassa - sorprende solo chi non conosce come funziona il meccanismo elettorale, voluto dal centrodestra per coinvolgere i nostri connazionali e colpevolmente e reiteratamente manipolato.

A entrare in Parlamento sono i Pd Christian Diego Di Sanzo (Pd, America Settentrionale e Centrale), Fabio Porta (uscente, America Meridionale), Toni Ricciardi (Europa) e Nicola Carè (Africa, Asia, Oceania e Antartide) alla Camera, il virologo Andrea Crisanti (Europa), Francesco Giacobbe (Africa, Asia, Oceania e Antartide) e Francesca La Marca (America Settentrionale e Centrale) al Senato.

Il Giornale per primo ha denunciato come in Nord e Centro America a queste consultazioni gli elenchi degli aventi diritto fosse farcito di over 90 e ultracentenari morti molti anni prima ma né Viminale, né Farnesina né l'Inps (che potrebbe aver erogato pensioni a persone decedute da tempo e mai segnalate) hanno finora risposto a Andrea Di Giuseppe, capolista del centrodestra nella circoscrizione che comprende Stati Uniti, Canada e America centrale, che per primo ha denunciato questo imbroglio, eletto insieme a Simone Billi (Lega, Europa) per il centrodestra e alla grillina Federica Onori (Europa).

Il Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero) porta a casa il deputato Franco Tirelli e il senatore Mario Alejandro Borghese, eletti in Sudamerica. Un collegio elettorale in cui gli stessi eletti «evidenti brogli» ma nessun condizionamento del verdetto, che ha visto restare a bocca asciutta il meloniano Emerson Fittipaldi. Durante una conferenza stampa sono stati denunciati due episodi su cui starebbe indagando la magistratura locale e italiana. Nelle circoscrizioni consolari di La Plata e Rosario, in almeno 25mila schede sarebbe stato addirittura stampato con un colore diverso e con un errore ortografico («Camera dei diputati» anziché «deputato») e il nome di un candidato «prestampato». «Schede palesemente false», dicono il senatore e presidente del Maie Ricardo Merlo, che in Argentina, assieme allo stesso Borghese ha scoperto il tentativo di broglio. Il nome dovrebbe essere quello dell'onorevole Eugenio Sangregorio, presidente dell'Unione sudamericana emigrati italiani, che chiede il riconteggio dei voti: «Qualcuno mi ha voluto danneggiare, imputandomi della responsabilità della dicitura sbagliata su alcune schede con il mio nome. Chiedo un riconteggio delle schede annullate, voglio sapere quante sono esattamente, visto che di ciò si sono sicuramente avvantaggiati gli altri partiti presenti alle elezioni», avverte Sangregorio.

Alle scorse Politiche l'elezione del senatore Adriano Cario proprio nel collegio del Sudamerica era stata annullata dal Senato, a favore del Pd Porta. Ma in quattro anni nulla è cambiato, tranne la vittoria del Partito democratico. Coincidenze...

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