Il fanatismo religioso e la fede nel santone

La vicina: "È una vita che sentivo l'inferno in quella casa". Interrogate la nonna e la zia

Il fanatismo religioso e la fede nel santone
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«È una vita che sentivo l'inferno in quella casa». La vicina, proprietaria di una villetta poco distante dalla casa dell'orrore, dove venerdì Giovanni Barreca ha massacrato la sua famiglia, risparmiando solo la figlia maggiore di 17 anni, ha raccontato di avere avuto paura di quell'uomo, che un giorno spense anche la lucina che illuminava la statua della Madonna che lei aveva posto in giardino. Barreca le disse che Dio non voleva altre effigi.

La religione per Barreca era divenuta un'ossessione. Il gruppo di preghiera di cui faceva parte è ristretto, una specie di setta, che si riuniva anche in casa Barreca per pregare. È su di esso che si sta concentrando l'attenzione degli inquirenti, che, su indicazione di Barreca, hanno sentito una coppia di amici. «Non frequentavano alcuna chiesa evangelica. Facevano incontri privati di preghiera e di letture delle Scritture a casa loro, credo con altre persone. Non avevano, però, un pastore di riferimento. Almeno così mi raccontò Antonella». Tiene a precisarlo Gaspare Basile, pastore evangelico ad Altavilla Milicia, che aveva conosciuto Antonella Salamone, moglie di Barreca, perché frequentava la sua chiesa, ma poi si era allontanata probabilmente per seguire il sottogruppo che si era formato. Il pastore sottolinea che il suo credo è una religione di pace. «Lui ripeteva sempre Dio è con noi», ha detto Elisabetta Cassano, nonna di Antonella Salamone. Nonna e zia ieri sono arrivate da Aragona, nell'Agrigentino, dove vivono, e sono state sentite dagli inquirenti, coordinati dalla procura di Termini Imerese. «Era molto religioso proseguono -. Ancora non riusciamo a comprendere, ma ora cerchiamo di abbracciare mia nipote», riferendosi all'unica superstite della strage. Il fanatismo religioso che aveva preso Barreca è tangibile dal suo profilo Facebook fatto quasi totalmente di riferimenti biblici, molti dell'Antico Testamento, messaggi per invitare alla conversione, video di testimonianze sulla potenza di Dio, la salvezza che viene da Lui, guarigioni fisiche e spirituali e immagini suggestive di demoni che bruciano tra le fiamme dell'Inferno.

Fuoco che è stato usato per tentare di distruggere i resti della moglie Antonella e che si ritrova in questi versi dell'Apocalisse da lui postati: «E colui che non si è trovato iscritto nel libro della vita è stato gettato nel lago di fuoco». Sempre su Facebook Barreca fa riferimento a Roberto Amatulli, parrucchiere barese auto proclamatosi pastore evangelico, guaritore che diceva di poter curare malattie gravi, come il tumore e invitava a non seguire le cure mediche. Il santone è stato coinvolto tempo fa in un'inchiesta de Le Iene. Aveva detto di aver risvegliato attraverso la preghiera un bambino in coma, che invece è deceduto. Amatulli si diceva anche esorcista in grado di scacciare il demonio attraverso il «fuoco di Dio». Frase che colpisce, visto che il corpo di Antonella è stato bruciato e ne sono stati rinvenuti solo dei resti. Stando alle testimonianze di ex seguaci di Amatulli alla trasmissione di Italia 1, il santone invitava i fedeli ad abbandonare la famiglia in nome di Dio. La testa di Barreca appare infarcita di fanatismo religioso, di religione traviata e distorta che perde di vista il rispetto e l'amore per il prossimo. Ma potrebbe non essere tutto così lineare.

Perché, nel delirio di vedere i suoi familiari posseduti dal Demonio, la strage potrebbe essere stata dettata dalla volontà di aiutarli: l'uccisione sarebbe, cioè, una sorta di sacrificio da parte sua al fine di salvare lo spirito dei congiunti, che ormai era in mano al Diavolo. Seguendo questa possibile lettura, si possono leggere alcuni messaggi pubblicati su Facebook come questo: «Non c'è miracolo più grande che ricevere il perdono dei peccati e la salvezza dell'anima».

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