Polemica durissima, a Milano, per la proiezione di un film in una scuola superiore. Si tratta di "Né Giulietta né Romeo" (2015), diretto da Veronica Pivetti. Ma perché è scoppiata la polemica? Il motivo è semplice: il film viene considerato un manifesto Lgbt. E la proiezione, patrocinata dal Comune e dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), avviene nell'ambito del Forum sulle politiche sociali 2017, con il patrocinio anche della Presidenza del consiglio dei ministri, del Consolato generale degli Stati Uniti d'America e delle associazioni "Agedo" e "Il cinema e i diritti". L'opposizione di centrodestra a Palazzo Marino, però, non ha gradito.
"In una scuola milanese verrà proiettato un film gay - scrive in una nota Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia -. Dopo la Casa dei diritti con il bondage e la casa di accoglienza solo per giovani omosessuali, il Comune è riuscito a far entrare un film Lgbt anche nelle scuole. L’evento compare anche sul sito del provveditorato. La proiezione di 'Né Giulietta né Romeo' si svolgerà domani mattina (oggi per chi legge, ndr) alle 10 all’istituto professionale Cavalieri. Fra gli enti patrocinanti troviamo anche l’Unar, salito in questi giorni agli onori delle cronache per le orge gay e i finanziamenti da Palazzo Chigi. Si parte da una scuola, ma l’idea dovrebbe essere quella di arrivare in più istituti possibili: è vero infatti che Majorino ha auspicato la diffusione del film tra gli studenti durante l’incontro a cui hap artecipato ieri?". E ancora: "Sicuramente il suo assessorato, dopo il bondage, ha deciso di sponsorizzare anche questa proiezione".
Ma di cosa parla il film? Il protagonista Rocco è uno studente 16enne che da un anno prova ad avere una relazione con la sua migliore amica, Maria senza riuscirci, perché qualcosa non si accende. Sarà a scuola, dopo un pestaggio subito da un bullo, a scoprire la ragione del proprio insuccesso: l'omosessualità.
"Tra le varie vicissitudini - prosegue De Corato - c’è anche, cito dal sito cinemagay.it, l’esilarante scenetta di quando la madre lo trova che sta facendo sesso con uno sconosciuto e lui avrà la determinatezza di spiegarle che nel mondo gay funziona così, cioè prima si sc... poi ci si conosce. Lo dice il sito cinemagay.it, non io.
Evidentemente Majorino e il Comune vogliono far passare questo concetto tra gli studenti: un bell’insegnamento! Anni dopo il bondage ha trovato in questo film il suod egno successore, complimenti a Sala, Majorino e tutto il Comune".
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