Fini alla festa di Mirabello. Meno di 200 persone accolgono il suo ritorno

L'ex leader di Fli ci riprova: "Con Liberadestra vogliamo costruire un'alternativa al governo Renzi"

Fini alla festa di Mirabello. Meno di 200 persone accolgono il suo ritorno

Meno di duecento persone. L'ultimo periodo della vita politica di Gianfranco Fini è scandito da numeri. Bassi, da prefisso telefonico. Prima la percentuale irrisoria raccolta alle ultime elezioni politiche, ora gli spettatori accorsi a sentire parlare l'ex presidente della Camera alla 33esima edizione della Festa Tricolore di Mirabello. Meno di duecento, appunto. Nel luogo storico della destra italiana, nel cuore dell’Emilia rossa, Fini sancisce il suo definitivo ritorno in politica. Ma sono passati i tempi in cui l'ex delfino di Almirante parlava a platee più nutrite.

Che la situazione è cambiata, lo ha ammesso anche Vittorio Lodi, storico organizzatore della kermesse, che, a L'Intraprendente.it, ha ammesso mestamente: "Festeggiavamo i successi di Alleanza Nazionale e di un leader come Fini, ormai la vecchia An è ormai dispersa. Quest’anno per risparmiare la facciamo dentro la mia azienda, durerà tre giorni. Sessanta volontari e un palco per Fini, perché rispetto agli altri della destra Gianfranco resta comunque un altro pianeta".

Sarà pure di un altro pianeta, ma a giudicare dai seguaci si tratterà forse di un pianeta diverso dalla Terra. Ma Fini ci crede. E dopo essersi dedicato alla scrittura (suo è il libro "Il ventennio - Io, Berlusconi e la destra tradita"), adesso ci riprova. "Con Liberadestra (il nuovo pensatoio politico dell'ex leader di Fli, ndr) vogliamo costruire un'alternativa al governo Renzi, che è Capitan Fracassa, non solo ha la sindrome dell’annuncite ma in quello che fa, poco, non dà risposte agli interessi della gente e alle aspettative di chi lo ha votato", spiega Fini, che però si dimostra cauto e non vuole accelerare i tempi.

Appuntamento tra un anno, quando si deciderà se trasformare l’associazione Liberadestra in un partito. "Non ci interessano le Regionali. Ci diamo appuntamento qui tra un anno, dopo aver girato l’Italia e tireremo le somme se trasformare, e io farò di tutto perchè sia così, quest’associazione di volontari, in un partito politico. Io ci credo e lo spero ardentemente". Per l'ex presidente della Camera, "il centrodestra oggi è profondamente diviso, credo che la cosa più urgente da fare sia cercare di capire dove abbiamo sbagliato e cosa occorre fare per riconquistare la fiducia degli elettori rimasti delusi. Il distacco non è solo tra i partiti, ma tra una fetta consistente della pubblica opinione".

Insomma, Fini si è dato tempo un anno per capire se militanti ed elettori saranno disposti a dargli fiducia. Al momento però i sondaggi su un eventuale suo ritorno in politica non gli garantiscono più dello 0,5% di consenso.

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