Promettere che con il calo dello spread si potranno tagliare le tasse. È stata l'ultima promessa di Giuseppe Conte, che nel suo discorso di insediamento a Montecitorio ha annunciato la riduzione della pressione fiscale grazie al calo degli interessi sul debito.
Ecco svelato il sotterfugio del governo giallorosso: prendere il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi – appunto in calo (oggi a 151,3 punti) – e spacciarlo come (finto) tesoretto di soldi per finanziare una rivoluzione fiscale che abbatta le trattenute sugli stipendi degli italiani, specialmente quelli medio-bassi. Insomma, ecco dove si trovano i soldi per il tanto sbandierato taglio del cuneo fiscale.
Il presidente del Consiglio, come ricordato da LaVerità, nell'intervento programmatico alla Camera di ieri ha gonfiato il petto, dichiarando: "Ho personalmente sventato due procedure d' nfrazione che sarebbero state rovinose il Paese". E a seguire il sedicente avvocato del popolo ha appunto parlato dello spread e di come un differenziale basso garantirà al ministero dell'Economia e delle Finanze – in mano al dem e amico dell'Europa Roberto Gualtieri – di mettere fieno in cascina.
In soldoni, il premier ha fatto intendere che i risparmi derivati sugli interessi (diminuiti) sul nostro debito saranno presi e utilizzati per ridurre le tasse. Ecco, ma come scrive Claudio Antonelli sul quotidiano, per cento punti di spread in meno (che sono tanti, anzi tantissimi) il prezzo degli interessi si abbatte di 2 miliardi di euro, non di più.
Motivo per il quale pensare di servirsi di una spesa più bassa, e di soli due
miliardi di euro, per uno choc fiscale, è cosa tutt’altro che seria. Esattamente come spacciare lo spread più basso come baule del tesoro in cui il governo giallorosso possa attingere ricchezza a piene mani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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