Fisco, Salvini in pressing: "Subito la rottamazione"

Il vicepremier: "Il concordato non è stato risolutivo". Leo resta cauto: "Bisogna vedere se ci sono risorse"

Fisco, Salvini in pressing: "Subito la rottamazione"
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L'atmosfera è volutamente quella delle grandi occasioni. Matteo Salvini riunisce la squadra economica della Lega davanti ai giornalisti alla Camera. E annuncia «una proposta di legge equa e risolutiva per la rottamazione delle cartelle esattoriali con una soluzione decennale in 120 rate, senza sanzioni né interessi, che permetta ad almeno 10 milioni di italiani di tornare a vivere». Una soluzione con cui dare una boccata di ossigeno a cittadini e imprese in difficoltà con il fisco ed estinguere i debiti pagando soltanto l'importo originale, cioè le somme dovute a titolo di capitale, senza sanzioni o interessi di mora.

Il leader della Lega fa capire in maniera chiara che questa misura è centrale nel programma del Carroccio: «La rottamazione delle cartelle esattoriali è la priorità assoluta della Lega per questo 2025 in termini economici». E sarà «una rottamazione seria, definitiva, vantaggiosa per lo Stato e per milioni di italiani». Sul tema con il ministero del Tesoro non si registra alcuna dissonanza: «Ho interloquito con Giorgetti e la vediamo alla stessa maniera, c'è piena sintonia», assicura. Il ministro delle Infrastrutture lancia, poi, una sorta di sfida al Parlamento. Questa misura «non è una novità, anche noi in passato lo abbiamo fatto, addirittura con i Cinquestelle al governo. Però a tutte le precedenti operazioni fiscali, mancava quel qualcosa. Qui i tempi sono lunghi, dopo 8 mancati pagamenti esci, perché mi stai prendendo in giro. Ma a volte una cartella che parte da 100mila euro negli anni passa a 120, 150, 180, 210, 220 mila euro... lo Stato non incassa e il cittadino arriva al suicidio. Penso sia una bella opportunità per l'intero Parlamento di dare un bel segnale di unità e serietà al popolo italiano». Il cammino parlamentare è pronto a iniziare.

La proposta, sottolinea il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, già depositata alla Camera, è instradata anche a Palazzo Madama. Il nodo, però, è trovare le risorse e l'unità della coalizione. A chi chiede a Salvini se ci sia già un accordo nella maggioranza visto che il viceministro Maurizio Leo ha puntato invece sul concordato, Salvini risponde: «I risultati sono nei numeri, è stato uno strumento utile ma non risolutivo». Alla rottamazione invece potrebbe esserci «una adesione del 99%, conto che anche l'intera maggioranza» sia d'accordo.

La replica di Leo arriva a stretto giro di posta. «Qui è tutto un problema di risorse, non è che siamo contrari. Noi dobbiamo procedere con la massima attenzione sui conti pubblici perché vedete che i mercati ci stanno premiando», spiega il viceministro all'Economia. «Io farei rottamazione e aiuterei le imprese e i contribuenti in difficoltà», aggiunge. «Però dobbiamo essere molto attenti perché l'Europa ci guarda, così come i mercati. Una nostra priorità è abbassare la tassazione sul ceto medio, a quelli che hanno un reddito tra i 28 e i 60 mila euro massimo». Leo non nasconde che ci sia un problema di riscossione, anzi da tempo sta battendo su questo. In base all'ultima rilevazione erano 1.275 miliardi i crediti da riscuotere, cifra che potrebbe essere ulteriormente cresciuta.

Il viceministro persegue un approccio pragmatico.

Una commissione sta lavorando per realizzare un censimento e dividere questi crediti tra quelli che sono relativi a società morte, aziende chiuse, contribuenti che non riusciranno mai a pagare; quelli che non ce la fanno a pagare tutto e necessitano di un saldo e stralcio; quelli su cui si può ragionare su un accordo. Il primo passo, però, è fare ordine con una operazione verità per evitare di perdere inutilmente tempo e risorse.

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