Lo sguardo perso nel vuoto, quasi a fissare un punto lontano. E in mano due coltellacci, come nel più terrificante dei film dell'orrore.
Ed è stato proprio orrore ieri a Canneto sull'Oglio, in provincia di Mantova, dove una straniera ha tentato una strage, dopo essere entrata nel museo civico di piazza Gramsci. Alla fine il bilancio è stato pesante: una donna morta e tre persone ferite.
Chi ha assistito alla scena è rimasto paralizzato dalla paura. Erano da poco passate le 17.30 e il museo, che ospita la collezione del giocattolo storico, era pieno di gente. L'assassina, una donna polacca di 58 anni che lavorava da tempo in paese come badante, è entrata all'interno, come per ammirare gli oggetti esposti. Poi all'improvviso si è diretta verso la bibliotecaria, Paola Beretta, 54 anni, che in quel museo lavorava da vent'anni come segretaria, è l'ha colpita con un fendente al fianco sinistro, affondando la lama. La poveretta, madre i tre figli, si è accasciata a terra. La polacca a quel punto ha raggiunto piazza Gramsci dove ha incontrato un ragazzo di Asola, che stava raggiungendo gli amici. Con il secondo coltello che stringeva in mano lo ha colpito per tre volte. Poi è stata la volta di un uomo, che spingeva per strada la carrozzella con sopra la madre. L'ha colpito di striscio e l'anziana è caduta a terra, riportando ferite ed escoriazioni.
Chi si è trovato davanti la polacca l'ha descritta in preda a un raptus di follia.
A impedirle di aggredire altra gente è stato un gruppo di ragazzi e il comandante della polizia municipale di Asola Marco Quatti, che era fuori servizio, ma andava a trovare il papà in una casa di riposo situata di fronte al museo. È riuscito a bloccarla, lanciandole addosso una bicicletta e mentre lei tentava di schivarla l'ha colpita con un calcio, riuscendo a disarmarla. «Aveva gli occhi fuori dalle orbite - ha raccontato più tardi - Teneva in mano due coltelli da macellaio e mi veniva incontro. Le dicevo mettili giù e lei mi urlava vai via finché non si è avvicinato un mio amico in bici e io le ho lanciato la bici sulle gambe, disorientandola. Un'altra persona le ha dato una bastonata sulla mano, poi le ho dato un calcio sulla pancia e lei ha mollato i coltelli». Sul posto poco dopo sono giunti elicotteri e mezzi di soccorso. Il personale del museo, sotto choc, ha raccontato l'accaduto ai carabinieri, coordinati dal comandante provinciale Fabio Federici, tra i primi a giungere al museo.
Il ragazzo ferito è stato accompagnato in elicottero in ospedale, insieme all'uomo e alla madre. Per la bibliotecaria, invece, non c'è stato nulla da fare ed è morta due ore dopo il ricovero in ospedale. La polacca la notte prima aveva aggredito una donna che stava prendendo le sigarette in un distributore automatico, in piazza Garibaldi.
Ma quest'ultima si è difesa prendendola a ombrellate. Portata in caserma l'assassina, che in passato avrebbe accusato problemi psichici tanto da essere seguita dai servizi sociali del comune, è stata fermata per omicidio e lesioni volontarie.
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