Dopo la conferma del sequestro di 49 milioni di euro alla Lega, Matteo Salvini passa all'attacco. Lo ha fatto con i magistrati e con la decisione di svuotare completamente le casse della Lega. E dopo aver definito la sentenza "una sentenza politica" perché "cercano di metterci fuori legge e non ci stanno riuscendo", il ministro dell'Interno è intervenuto dal Forum Ambrosetti di Cernobbio. Salvini ha ribadito che con i fondi della Lega spariti lui non c'entra nulla, sebbene il fondatore Bossi abbia detto che al momento in cui ha lasciato la segreteria, i soldi erano ancora sui conti.
"Il problema risale a epoche di chi mi ha preceduto - esclama Salvini dal palco di Cernobbio - chiedetelo a Bossi. Io di quattrini ne ho visti ben pochi. E tutti di provenienza assolutamente trasparente". E prima della sentenza del Riesame di Genova, nell'aria c'era anche l'ipotesi di cambiare il nome al partito per evitare di incorrere al sequestro dei fondi. Ma ora Salvini fa il punto della situazione e chiarisce: "Le nostre scelte le facciamo a prescindere da questa o quella sentenza. Cercano conti correnti all'estero che non ci sono, soldi che non ci sono, riguardano fatti di 8-9-10-11 anni fa. Possono sequestrarmi anche la giacca e la cravatta. Con il mio conto corrente non vanno lontanissimi...".
Matteo Salvini, quindi, non ci sta e non condivide la decisione presa dal Tribunale.
"La cosa che non condivido - ha concluso - è che anche 10 euro della pensionata, dello studente, della maestra o dell'artigiano siano considerati sporchi, per eventuali presunti errori commessi da altri 10 anni fa. La Lega continuerà la sua opera di cambiamento a servizio degli italiani, a prescindere da questa o quella sentenza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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