Per fortuna sterilizziamo l'8 marzo

Per fortuna sterilizziamo l'8 marzo
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Non tutti i Coronavirus vengono per nuocere. Per esempio è stata annullata, grazie al Coronavirus, la conferenza per l'8 marzo di Mattarella, che è una grande vittoria per le donne, non come pensano le donne che parlano a nome di tutte le donne, che sono le più maschiliste. Intendiamoci, l'8 marzo è una data storica, di un centinaio di donne morte in una fabbrica di New York, che poco ha che fare con le femministe odierne, una lagna insopportabile. Già il dividere il mondo tra maschi e femmine mi sembra una limitazione per le femmine, le quali dovrebbero ambire a essere uguali, non protette come dei panda, dei koala, delle tigri siberiane, insomma, care mie, non siete mica in via di estinzione, anzi. Tanto Mattarella la sua conferenza non la farà, quindi la faccio io: care donne, siete splendide, siete bellissime (non tutte, ci sono anche le bruttissime, come tra noi maschi), né più né meno di qualsiasi uomo. Siete uniche, siete simpatiche, siete intelligenti, siete anche stronze, né più né meno di qualsiasi uomo. Tuttavia, se ambite alla parità, come è giusto che sia, non potete fondare la vostra battaglia sul vittimismo. Non siete vittime, siete le padrone del mondo. Pensateci: se un uomo polemizza con un altro uomo non succede niente, se polemizza con una donna viene accusato di sessismo, misoginia, maschilismo, e questa la chiamate parità? Qualsiasi movimento per le donne fatto da donne solo per le donne è sessista per definizione. Una autolimitazione imposta dalle donne su altre donne, che diventano vittime del loro vittimismo. Tra l'altro, pensate alle grandi conquiste femministe del linguaggio: gli attributi femminili sono assurti a elogio, quelli maschili a appellativi spregiativi. Se io fossi Mattarella, e sono solo uno scrittore e non il Presidente della Repubblica, perché non mi metto certo al posto di Mattarella, direi alla donne di puntare alla parità, ma una parità seria, non a carretta dei maschi. Per cui la parità deve essere totale. Per dire: non accettare che sia un uomo a pagarti la cena, perché quello è un privilegio maschilista.

Piuttosto io ambisco, per parità di diritti, a una donna che mi seduca, mi inviti a cena in un ristorante elegante, pretenda di fare sesso con me, e poi mi lasci. Sedotto e abbandonato. In nome della parità dei diritti. Buon 8 marzo a tutte. Con o senza Coronavirus.

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