"Mi piace la Meloni e non sono di destra. L'odio? A sinistra è sempre stato di più". Intervista a Massimo Boldi

L'attore travolto dalle critiche per aver elogiato la premier: "Linciato ma amato"

"Mi piace la Meloni e non sono di destra. L'odio? A sinistra è sempre stato di più". Intervista a Massimo Boldi
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Massimo Boldi, 79 anni, uno dei più celebri protagonisti della commedia italiana, ha messo sui social un post affettuoso di grande apprezzamento per Giorgia Meloni per augurarle Buon Ferragosto. Ricevendo in cambio una marea di insulti.

Ti aspettavi questo fuoco ad alzo zero contro di te?

«No. Io e Giorgia Meloni ci siamo scritti in questi ultimi tempi diverse volte su WhatsApp. Lei è sempre un personaggio notevole. La ammiro molto. Anche come donna a me è sempre piaciuta. Lei tra l'altro mi ricorda molto la mia povera moglie, Marina. E poi mi piace la politica che lei fa. E la fa molto bene».

Apprezzamento totale...

«Sì. Le ho anche mandato i complimenti per come è cambiata d'aspetto in questi ultimi due anni».

È una donna che avresti corteggiato?

«Perché, è un peccato?».

No, per carità. Quindi non ti penti di nulla?

«Forse gli auguri potevo farglieli privatamente».

Pensi che possa procurarti dei problemi?

«Ma scusa, tu pensi che io, a quasi 80 anni e con tutta la carriera che ho alle spalle, debba fare qualcosa per essere favorito dalla Meloni?».

Beh, penso di no. Del resto tu non hai mai nascosto che ti senti più affine alla destra che alla sinistra. O sbaglio?

«Guarda che io non sono né di destra né di sinistra. Io sono del popolo».

In cosa consiste il cambiamento che la Meloni ha realizzato, e perché ti piace?

«Mi piace come si muove, come cerca di aggiustare i tiri sbagliati precedenti, come parla l'inglese, come dialoga con Biden e con tanti altri statisti. È una donna che per trovare un uomo alla sua altezza».

Forse Berlusconi

«Ecco sì, Berlusconi. Io sono stato amico di Silvio Berlusconi, lo sanno tutti».

La premier ha fatto un post di solidarietà per gli attacchi che hai ricevuto.

«Sì, me lo ha mandato. Ho apprezzato. L'ho ringraziata e le ho detto: Vediamoci presto»,

L'odio è diventato un ingrediente della politica?

«Sempre stato, soprattutto a sinistra. Per chiunque faccia la mia professione è sempre stato logico professarsi di sinistra. Ti dà quel tono in più, dell'intellettuale, dell'impegnato. Io invece sono sempre stato una persona libera. Io voglio far divertire tutti: i rossi, i verdi, i gialli...».

E che risposta hai avuto?

«Che mi amano un po' tutti».

Beh, tranne quelli che ti stanno linciando...

«Ma no, mi amano anche loro: scrivono così, poi se ci incontriamo per strada mi dicono che sono il meglio dei meglio».

Tu e la politica: che rapporti avete?

«Nel 1992 ho fatto la campagna elettorale del Partito socialista. Ero amico di Bettino Craxi, e lui mi disse: Sei milanese e devi arginare la Lega. Beh - gli chiesi - cosa devo fare?. E lui mi spiega: Tu adesso fai Lecco, Como, Sondrio e Varese. Dico: Ma io non so fare niente, non ne so di politica. Non ti preoccupare - mi risponde - tu vai a farti vedere, perché tu piaci ai ragazzi e così strappiamo un po' di voti a Bossi».

E tu lo hai fatto?

«Sì, mi sono trovato a fare le campagne elettorali contro Maroni, e contro l'amico La Russa».

Ti attaccavano anche loro?

«Macché: finiva sempre in risate. Ma non ho mai pensato di fare politica attiva».

Film e politica?

«Il film che ho fatto e che uscirà a Natale è intitolato: A Capodanno tutti da me. È la storia di un politico che il 31 dicembre del 2024 finisce la sua carriera e va in pensione. Perciò decide di dare una festa per l'addio alla politica a casa sua a Roma, anche se è un milanese. È un politico molto importante che ha fatto una gran carriera e che a 75 anni chiude. Durante questa festa succede qualcosa che mette in discussione tutta la sua vita e la sua carriera. Che era iniziata con la grande rivolta del 68. E allora».

Allora?

«Beh, si crea una situazione molto complessa che non è da cinepanettone. Diventa una cosa seria nella quale ho cercato di dare il meglio di me stesso. Spero che il film possa essere distribuito da una grande compagnia di distribuzione tipo Medusa, o la Rai».

Con il dilagare del politicamente corretto i film che facevi una volta non li potresti più fare?

«Vero. Mortificante».

Dicono sui social che Elodie sia il «nuovo» e tu il «passato». È così?

«No, non siamo il passato. È solo che noi non siamo rossi».

Hai postato ieri su Instagram un'immagine di te e Christian De Sica su un motoscafo. Perché?

«Foto d'epoca: 1986, scena del film Yuppies 2. Nella foto non c'è l'audio. Io l'ho messa per l'audio, quello in cui dico a Christian: Stai tranquillo.

Lui risponde: Perché?. Perché lo dico io. Perché, perché?, insiste. Perché lo dico ioooo. Perchééé, mi tallona Christian. E allora io grido: Perché l'uomo è una bestia!».

E prima di mettere giù il telefono Massimo ride, ride, ride.

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