Forza Italia tiene al Sud: resta ancora il traino dell’asse di centrodestra

Nel Mezzogiorno gli azzurri primo partito in molti Comuni: fallisce l’opa del Carroccio

Forza Italia tiene al Sud: resta ancora il traino dell’asse di centrodestra

a Nessuna traccia dell’Opa leghista su Forza Italia. Nel Centro-Sud il partito azzurro scaccia via spettri e timori della vigilia dimostrando una buona capacità di attrazione e di tenuta. C’è il successo di Catania dove l’europarlamentare azzurro Salvo Pogliese conquista la roccaforte di Enzo Bianco direttamente al primo turno con il 52% dei consensi.

C’è il caso di Brindisi dove Roberto Cavalera - sostenuto da Forza Italia, Udc e Liste Civiche - è il candidato più votato con il 34,7% mentre Carmelo Massimo Ciullo, schierato da Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia si ferma al quarto posto con il 18,4%. Oppure di Siracusa dove il candidato sostenuto da Fi, Fratelli d’Italia, Udc e una serie di liste civiche è in testa con il 37% mentre il candidato della Lega si ferma all’1,3%. Oppure Barletta dove il candidato di centrodestra ottiene la vittoria al primo turno con il 53%, mentre quello della Lega il 4,7%. E ancora: Viterbo dove il candidato unitario l’azzurro Giovanni Maria Arena è in testa, Forza Italia è primo partito con il 14%, tallonata da Fratelli d’Italia al 13,5 e dalla Lega al 12,5. Oppure Locri dove l’uscente Giovanni Calabrese viene riconfermato con un eloquente 68%. Significativo anche il caso di Fiumicino. Qui il centrodestra si presentava diviso. Da un lato Mario Baccini, sostenuto da Forza Italia e da alcune liste civiche; dall'altro il senatore William De Vecchis, esponente della Lega con un forte radicamento sul territorio. Il favorito appariva quest’ultimo, sostenuto anche da Fratelli d'Italia. Dietro l’uscente di centrosinistra Esterino Montino, è stato invece Baccini a ottenere il passaggio al secondo turno, staccando di sei punti il candidato leghista.

A questo punto tra i dirigenti forzisti del Sud serpeggia la soddisfazione per essere riusciti a contenere l’alleato leghista in un momento così delicato come quello della luna di miele governativa con gli elettori, riaffermando la leadership azzurra. In Campania gli azzurri si confermano largamente in testa nello storico granaio del centrodestra con picchi nel Napoletano: a Ottaviano sono al 18%, al 12,4 per cento ad Afragola, dove la Lega si ferma al 5,4%, all’8,3 a Castellammare, dove la Lega è all’1,9. Ad Avellino i forzisti chiudono quasi due punti sopra il Carroccio. Situazione analoga in Sicilia: a Catania (Fi al 11,05, Noi con Salvini all’ 1,68), Messina (Fi al 5,08, NcS 2,63%) e Siracusa (Fi 9,56 NcS 1,3%), con Fratelli d’Italia che supera la Lega a Catania, Siracusa, Ragusa e Messina.

E in questo contesto di centrodestra moderato c’è anche l’Udc di Lorenzo Cesa che saluta il raggiungimento del 3% a livello nazionale. «Forza Italia si conferma traino del centrodestra nel Sud» dice Antonio Tajani, «dimostrando anche di saper aggregare civismo. Mi auguro che ora dove ci siamo presentati divisi si possa andare uniti al secondo turno, perché uniti si vince». Festeggia anche Gianfranco Micciché, commissario di Forza Italia in Sicilia. «Gli iettatori erano già pronti a scommettere che la barca sarebbe affondata e invece si ritrovano davanti l'Amerigo Vespucci. Forza Italia in Sicilia resta il baricentro dell'intera coalizione e consegna le chiavi di alcuni dei municipi siciliani più importanti al centrodestra.

Se il partito di Musumeci avesse organicamente fatto parte della coalizione - continua Miccichè - avremmo ottenuto anche qualcosa in più. Indicativo il dato complessivo dei partiti dell'alleanza di governo nazionale: un misero 10%. La sola Lega il 2%».

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