Il Movimento Cinque Stelle adesso deve fare i conti con la dura realtà dei numeri: il crollo in Abruzzo ha fatto scattare l'allarme tra i Cinque Stelle che non riescono ad invertire la tendenza sul crollo dei pentastellati nei sondaggi e adesso nelle urne. Il risultato delle Regionali in Abruzzo dove i pantastellati hanno raccolto appena il 20 per cento (venti punti in meno rispetto al 4 marzo) è il segno di un Movimento che arranca e che è sempre più in diffcoltà nella gestione dell'avventura di governo al fianco dell'alleato leghista. E così adesso i fronditi riprendono fiato e contestano ai big pentastellati di governo un cambio di rotta a favore della Lega che avrebbe causato la discesa nei consensi: "Purtroppo tradire la propria identità non paga!", spiega all'Adnkronos la senatrice M5s, Elena Fattori.
A questo punto, sempre la parlamentare "ribelle", rincara la dose: "Sicuramente - insiste Fattori - occorre un ripensamento delle modalità usate sin qui che hanno avuto un effetto devastante sulla natura profonda e sulla fiducia nel Movimento. Purtroppo chi lo aveva capito sin dall'inizio non solo non è stato ascoltato ma emarginato nelle azioni politiche reali. Non è ancora troppo tardi ma rischia di essere tardi molto presto". Poi, sempre la grillina, indica una nuova strada a Di Maio: "Spero che ci sia uno scatto di orgoglio da parte del mondo 5 Stelle prima delle europee per non lasciare che abbiano la meglio le peggiori destre sovraniste. La sovranità che proponeva il Movimento era un approccio diverso". Una posizione chiara che riapre lo scontro tutto interno al Movimento che da questa tornata elettorale è uscito con le ossa rotte. Dure anche le parole di Davide Galantino, deputato M5s: "Questi risultati devono portarci a riflettere tutti! Al di là dei meccanismi delle elezioni regionali abbiamo perso 20 punti rispetto alle ultime politiche nonostante ci fossero meno liste in corsa. Ostentare risultati e alimentare troppe speranze non paga. Bisogna essere sinceri e soprattutto saper chiedere scusa quando non puoi mantenere fede a tutte le promesse fatte in campagna elettorale", afferma in un post su Facebook. Infine aggiunge: "Che ci serva di lezione! Il vero cambiamento arriverà quando ogni cittadino italiano potrà essere orgoglioso dei suoi rappresentanti. Il popolo abruzzese ha scelto e va rispettato per le sue scelte". C'è invece chi dà una lettura piuttosto diversa al risultato elettorale etichettandolo come "voto marginale": "Subito dopo le politiche non abbiamo vinto in Molise e in Friuli: il voto delle amministrative è marginale e si prendono in considerazione aspetti della quotidianità, è un voto che riguarda soprattutto la sanità", ha affermato il senatore M5s, Gianluigi Paragone.
In questo scontro però fa il suo ingresso anche Alessandro Di Battista che a sorpresa viene "processato" almeno quanto Di Maio. L'effetto "Dibba" alle urne non si è visto e così anche la Fattori lo sottolinea: "Era previsto. Secondo me dobbiamo essere imbattibili nella proposta di un programma approfondito. Non è mica un reality o 'Amici', è il futuro del Continente".
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