Subito, appena scesa dall'aereo, l'incontro bilaterale con il primo ministro giapponese. Giorgia ha «qualche problema con il fuso orario», ma si dice «molto contenta di essere qui per iniziare a lavorare per la pace, la stabilità e la sicurezza mondiale». La Meloni, dopo aver attraversato il grande nord, da Reykjavik ad Anchorage, è la prima leader ad arrivare ad Hiroshima, ed è l'unica capo di governo donna del vertice.
Fumio Kishida la accoglie con calore e con un mazzo di fiori. «Benvenuta nella mia città». Lei ringrazia per «la determinazione e la serietà con cui stai gestendo il G7 in un anno difficile». Più che un colloquio di cortesia, è un passaggio formale di consegne e staffetta: il prossimo turno di presidenza toccherà all'Italia. Il faccia a faccia e piuttosto lungo, dura un'ora, e si conclude con una ferma dichiarazione congiunta sull'Ucraina. «Il G7 sostiene l'ordine internazionale libero e lo stato di diritto. Riguardo all'aggressione russa, sanzioni severe alla Russia e forte solidarietà a Kiev». Biden e gli altri atterrano nella notte. Oggi inizia il vertice plenario, in cui sono previsti tre interventi della Meloni e forse una teleconferenza con Zelensky. E mentre la nostra diplomazia lavora per dei faccia a faccia con Macron e con il presidente americano, Kishida e la premier mettono a fuoco i temi del summit, che in sintesi si chiamano Mosca e Pechino. Per Giorgia è un debutto. «L'Italia e protagonista nello scenario internazionale - scrive su Twitter - il nostro ruolo per affrontare le sfide è imprescindibile». Sulla questione ucraina non ci sono problemi. I leader occidentali di Usa, secondo fonti diplomatiche, potrebbero decidere di mettere un altro po' di pressione sul Cremlino con una nuova dichiarazione di condanna: si discuterà pure come evitare che Putin eluda le sanzioni triangolando con il terzo mondo, India e Brasile. Sulla Cina occhio a Taiwan e al commercio: gli Stati Uniti si aspettano che Roma interrompa al più presto l'intesa della Via della Seta, firmata nel 2019 da Giuseppe Conte. Palazzo Chigi sta studiando come far cadere l'accordo senza rompere con i cinesi del presidente Xi Jinping. Con Kashida invece intesa totale. Dopo le relazioni sono state elevare a «partenariato strategico», i rapporti tra Italia e Giappone sono eccellenti, come pure quelli tra i due capi di governo. «Siamo due potenze regionali e abbiamo delle responsabilità - spiega la Meloni - Fondamentale collaborare per la sicurezza e la solidità economica. In questi giorni lavoreremo gomito a gomito».
Ampio il capitolo economico. Il Giappone chiede che l'Europa abolisca i dazi sui prodotti alimentari, l'Italia vuole entrare nel mercato dei semiconduttori. Ma è quello militare il settore dove si registrano i passi avanti più significativi.
Dal programma congiunto per i caccia di sesta generazione Tempest, alla riunione ad ottobre tra alti funzionari di Esteri e Difesa, fino al viaggio a Tokyo di imprese che lavorano nei settori dello spazio e dell'intelligenza artificiale.
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