Gang di africani sul treno: un accoltellato, tre rapinati

I banditi hanno provato a rubare il denaro, non ci sono riusciti e allora si sono scatenati sulle vittime

Flavia Mazza Catena

Prima la rapina, poi l'aggressione per arrivare, in men che non si dica, al lancio di pietre contro tutto e tutti. La sequenza no limits da film del terrore è andata in scena l'altro ieri, iniziata in treno all'altezza di San Zenone al Lambro e finita nella stazione di Lodi che, per l'occasione, si è trasformata in uno scenario da Far West.

Protagonista una gang composta da un nigeriano di 24 anni, N.C., noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, regolare in Italia ma senza fissa dimora e già denunciato due volte per resistenza a pubblico ufficiale, un venticinquenne marocchino, M.E.S., residente in provincia di Lodi e noto per precedenti di polizia specifici, recentemente arrestato a Milano per rapina e B.H., 21 anni, marocchino irregolare, che dice di essere arrivato qualche giorno fa in barca dalla Libia.

Sono appena passate le 11.30. La banda sale a Rogoredo sul Regionale che ha come destinazione Piacenza. I tre hanno bisogno di soldi e quindi decidono di prenderseli. Individuano la vittima e, detto fatto, si lanciano su uno studente diciannovenne, senegalese ma in Italia da anni, cercando di portargli via il portafogli. Il ragazzo, però reagisce e viene colpito con una violenta coltellata al braccio. Un altro giovane vede e corre in suo aiuto. Viene a sua volta malmenato, derubato del cellulare, che comunque poi riuscirà a riprendersi, e alla fine è costretto a scendere alla prima stazione in cui il treno si ferma, quella di Tavazzano con Villavesco. A questo punto, probabilmente puntando sulla paura della gente, i tre si sono sentiti invincibili. È così che scendono alla stazione di Lodi, quella appena dopo e scelgono la terza vittima. Bloccano una donna e le mettono le mani addosso per cercare di derubarla. Fa niente che abbiano decine di occhi di persone addosso, che poi testimonieranno raccontando tutto alla polizia. Uno di loro tenta di strappare la borsa alla signora, mentre gli altri due si mettono a lanciare pietre a chi guarda o si avvicina e contro i convogli di passaggio. Peccato per loro che, a questo punto, i telefoni del 112 siano diventati bollenti.

Decine di persone, una dopo l'altra, denunciano quello che sta accadendo. Sul posto, in stazione a Lodi, arrivano oltre venti uomini delle forze dell'ordine, tra agenti di polizia, della digos, carabinieri e militari della finanza. I tre finalmente hanno paura e tentano la fuga, ma finiscono arrestati tre minuti dopo con accuse, a vario titolo, di tentata rapina aggravata, lesioni con coltello e lesioni da lancio di pietre.

Ieri, nell'interrogatorio di garanzia, l'irregolare in Italia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli altri due risulta hanno negato le tentate rapine. Ma contro di loro pesa la testimonianza di decine di testimoni.

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