Gentiloni: "Non abbiamo bisogno di lacerazioni, bisogna ricucire"

Il presidente del Consiglio parla dopo il referendum di domenica in Lombardia e veneto: "Qui si discute di come far funzionare meglio l'Italia, non si discute dell'Italia e della sua unità"

Gentiloni: "Non abbiamo bisogno di lacerazioni, bisogna ricucire"

Il capo del governo, Paolo Gentiloni, interviene sui referendum per le autonomie tenutisi domenica scorsa in Veneto e Lombardia. "Non abbiamo bisogno di ulteriori lacerazioni, ma bisogna ricucire le lacerazioni che la crisi ha provocato". Il premier parla a Venezia, nel corso di una visita alla raffineria Eni di Porto Marghera. E ribadisce la disponibilità del governo "a discutere entro i confini delle leggi e della Costituzione" dopo la consultazione nelle due regioni settentrionali. "Si discute - ha aggiunto - di come far funzionare meglio l’Italia e non dell’Italia e della sua Costituzione".

"Il governo è pronto al confronto", ribadisce Gentiloni. "Lo dico qui a Venezia, la capitale del Veneto come piace chiamarla al sindaco Brugnaro: guardo con interesse, rispetto e disponibilità alla discussione che si è aperta dopo i referendum sull'autonomia. Il governo è aperto al confronto nel merito con le Regioni per discutere su alcune funzioni, se delegandole alle Regioni ci potrà essere maggiore efficienza. Vedremo quali funzioni e a che condizioni - ha sottolineato il premier - Certo, non nascondo che sarà una discussione complessa, ma siamo pronti a farla ovviamente nei limiti fissati dalle nostre leggi e dalla nostra Costituzione". E su questo aspetto puntualizza: "Qui si discute di come far funzionare meglio l'Italia, non si discute dell'Italia e della sua unità".

Intanto si accende la polemica dopo che il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha ufficialmente chiesto la modifica della Costituzione per riconoscere lo statuto speciale anche alla propria Regione. "Quella di Zaia è una proposta che va contro l’unità e l’indivisibilità del Paese e quindi è contro la Costituzione", ha detto a Radio Anch’io il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa. "È la Costituzione che ci indica la via e prevede una procedura particolare.

La Corte Costituzionale, proprio valutando una legge del Veneto che poi ha dato origine al quesito del referendum, ha detto chiaramente che le regioni a statuto speciale sono le attuali cinque, e che le altre regioni possono avere maggiore autonomie secondo il percorso" della Costituzione.

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