Berlino. «A molte persone non è rimasto altro che la propria speranza e noi non possiamo deludere questa speranza». Sono amare le parole pronunciate dal presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier in visita sabato a Erfstadt-Blessem, uno dei circondari del Nord Reno-Vestfalia (Nrw) devastati dall'alluvione che da mercoledì scorso ha sconvolto almeno tre regioni occidentali tedesche e parte del confinante Belgio. Il numero delle vittime è in costante crescita: sono 143 i morti accertati, di cui 98 solo nell'area metropolitana di Ahrweiler, 30 km a sud di Bonn. Visibilmente scosso dopo aver visto la voragine causata dallo smottamento di un'intera collina a Erfstadt, il capo dello Stato ha ringraziato le squadre di emergenza «che lavorano oltre il limite dell'esaurimento». L'esercito sta intervenendo con mezzi corazzati. Sono 23mila gli effettivi fra Bundeswehr, Protezione civile (Thw) e vigili del fuoco messi in campo per prestare i primi soccorsi. Quattro i pompieri morti durante le prime operazioni di aiuto. Accanto a Steinmeier c'era il presidente del Nrw e candidato cancelliere Armin Laschet, che ha messo l'accento sulla sburocratizzazione degli aiuti. «Quando una casa è distrutta non resta più nulla, neppure un bancomat: per i prossimi giorni la cosa più importante è erogare gli aiuti» e assicurare un tetto agli sfollati. Ma il governatore candidato alla successione della Merkel scivola su un video in cui lo si vede ridere e scherzare con politici locali mentre il presidente Steinmeier parla delle vittime con la faccia rabbuiata. Rabbia e polemiche sui social per il filmat, subito virale.
I soccorritori devono lavorare su più fronti: da un lato prosegue affannosa la ricerca delle centinaia di persone disperse nei crolli delle abitazioni trascinate via dall'acqua del fango. Un'opera lenta: non solo ogni casa ancora in piedi deve essere raggiunta e controllata ma ogni singolo mezzo di trasporto affondato nel fango viene agganciato dai vigili del fuoco che lo riportano in superficie per assicurarsi che l'abitacolo sia vuoto. Dall'altro si lavora per portare aiuto ai superstiti ma a Essem molte persone possono essere raggiunte solo via barca. C'è poi da ripristinare la viabilità, le forniture idriche e quelle elettriche. Sabato il distretto governativo di Colonia ha reso noto che l'intero villaggio di Ophoven, nei pressi del confine con i Paesi Bassi, è stato evacuato dopo la rottura della locale diga sul Rur mentre, «a causa della pressione dell'acqua, la diga dell'invaso di Steinbach è estremamente instabile e minaccia di rompersi». Una situazione che ha obbligato a disporre l'evacuazione di altri villaggi.
Impressionanti anche le immagini circolate della B265, l'autostrada che da Colonia punta verso sud attraversando i distretti alluvionati: interi tratti sono diventati un fiume di fango dal quale spuntano qua e là auto, camion e cartelli stradali. Pesante anche la situazione per gli operatori di energia dopo che l'alluvione ha danneggiato la centrale elettrica a carbone di Weisweiler - che adesso funziona a ranghi ridotti - e invaso la vicina miniera a cielo aperto a Inden.
Si moltiplicano intanto le iniziative di solidarietà, non ultima quella delle squadre della Bundesliga e della categoria cadetta: Borussia Dortmund e Borussia Gladbach organizzeranno
una partita il cui ricavato andrà in beneficenza mentre Fortuna Düsseldorf, FC Köln, Bayern Monaco e Bayer 04 Leverkusen hanno annunciato donazioni. Cattive notizie anche dal Belgio dove i morti accertati sono saliti a 24.
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