Gerusalemme, pioggia di missili dalla Palestina. E Israele uccide un altro dei leader della Jihad

Centinaia di razzi dai territori. Lo Shin Bet conferma: "Eliminato Alhassani"

Gerusalemme, pioggia di missili dalla Palestina. E Israele uccide un altro dei leader della Jihad
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Il lancio sfrenato di razzi su Gerusalemme è andato ben al di là della «solita» guerriglia. Anche per questa ragione Israele ha eliminato il responsabile della divisione operativa del braccio militare PIJ, il più grande dopo Hamas, e membro del consiglio militare dell'organizzazione terroristica: Iyad Alhassani. Si tratta di uno dei massimi leader del PIJ, enclave votata ufficialmente alla distruzione di Israele, responsabile di due attacchi kamikaze e di un'altra serie di attacchi durante la seconda intifada. Ma soprattutto la mente delle operazioni della Jihad islamica palestinese, coinvolta in tutte le decisioni riguardanti il lancio di razzi verso Israele.

L'esecuzione è stata confermata dallo Shin Bet ed è avvenuta durante un attacco in un appartamento-rifugio a Gaza City: a perdere la vita anche il suo assistente personale Mohammed Abed al-A'al. Ricercato da più di 26 anni per due attacchi terroristici contro Israele, Alhassani è una figura di spicco che nasce nella brigata terroristica Brigate Al-Quds. In precedenza le forze di difesa israeliane avevano rivolto una serie di attacchi contro i centri di comando della Jihad islamica palestinese nella Striscia, utilizzato dal sistema missilistico della Jihad per pianificare attacchi contro Israele. A Rafah uno di questi centri era stato utilizzato da Ahmed al-Hashash, l'uomo incaricato di premere i tasti di lancio.

I combattimenti di questa settimana sono stati i più pesanti dallo scorso agosto e la pioggia razzi su Gerusalemme (per la prima volta da due anni giunti a meno di 10 miglia dalla città) rappresentano un messaggio inquietante verso Israele che considera Gerusalemme la sua capitale: di fatto si tratta di una vera e propria escalation da parte dei militanti contro la città e contro il governo di Benjamin Netanyahu. Quest'ultimo è stato accusato dal segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah di fomentare il conflitto a Gaza per distogliere l'attenzione dalle tensioni interne nel paese. Ma negli ultimi tre giorni Israele ha dovuto eliminare tre comandanti del PIJ proprio perché stavano pianificando attacchi mirati. Inoltre emerge il rischio che alla contesa si unisca anche Hamas, verosimilmente interessata a che non cessino i combattimenti tra Israele e la Jihad palestinese, come osservato da un alto funzionario della sicurezza: «La corda su cui stiamo camminando sarà ancora più sottile e le possibilità aumenteranno. Siamo pronti per questa possibilità», ha detto una fonte anonima al sito di notizie Ynet. Il funzionario afferma anche che Israele continuerà a colpire la Jihad islamica e che un cessate il fuoco «non è attualmente all'ordine del giorno».

L'eliminazione di Alhassani giunge in una giornata dove a fare impressione sono i numeri degli attacchi: 937, tra razzi e colpi di mortaio, lanciati dai palestinesi nella Striscia di Gaza contro Israele dall'inizio dell'Operazione Scudo e Freccia dello scorso martedì. I sistemi di difesa aerea hanno intercettato 296 razzi, segnando un tasso di intercettazione del 91% di proiettili diretti verso aree popolate. Diversi sono caduti all'interno delle città, con un morto e alcuni feriti, mentre il resto è atterrato in aree aperte senza causare danni. I militari affermano inoltre di aver effettuato attacchi contro 254 siti appartenenti alla Jihad.

Netanyahu intanto ha convocato per la serata di ieri un consiglio straordinario dei sicurezza

mentre le sirene di allarme missilistico suonano nei kibbutz lungo il confine con Gaza. Cancellato il concerto dei Backstreet Boys a Rishon Lezion previsto per questa sera, come annunciato dalle forze di difesa israeliane.

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