Alla vigilia del Consiglio dei ministri che deve approvare la nota di aggiornamento al Def, scoppia il caso Iva nella maggioranza. A far deflagrare la polemica è Luigi Di Maio che va in tv e cerca di imprire la sua linea al governo sulla manovra.
"L'Iva non può aumentare, né nell'aliquota minima, né nell'intermedia, né in quelle più alte", dice il ministro degli Esteri a Non è l'Arena, assicurando che in manovra ci sarà anche il salario minimo. E sottolineando come non si fidi ancora del Partito democratico: "Il tema è la prova dei fatti. Se il 7 tagliamo i parlamentari, sarà la prima prova di fiducia, se non aumenta l'Iva sarà la seconda prova di fiducia", spiega, "Questo governo si è messo in testa di realizzare delle cose, ma tra di noi non è cambiato quello che noi pensiamo del Pd e quello che loro pensano di noi".
Proprio per stasera Giuseppe Conte ha convocato un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Al tavolo ci sono il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, Teresa Bellanova, capodelegazione di Italia Viva, Dario Franceschini (Pd) e il ministro Roberto Speranza (LeU). E c'è anche lo stesso Di Maio.
Ed è proprio Dario Franceschini a rivelare tutta l'irritazione dei dem per le parole del leader grillino: "Vedo che poco prima della riunione a Palazzo Chigi, Di Maio ha annunciato in modo ultimativo in tv una serie di posizioni sulla legge di Bilancio e su molto altro", ha detto, "Cose anche interessanti che credo impegnino il suo movimento, ma di certo non impegnano l'intera maggioranza"
Roberto Gualtieri assicura che è ancora prematuro discutere dei dettagli della manovra: "Il governo non ha ancora
presentato nessun piano sull'Iva", ha spiegato nel pomeriggio, "L'orizzonte non è la Nadef ma la manovra. Invito tutti alla calma". Ma si parla già di una legge di bilancio da 30 miliardi. E la quadra sembra ancora lontana- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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