No, il cuore del vicepremier grillino Luigi Di Maio non è dello stesso giallo delle casacche francesi. Ne è sicuro uno dei leader della protesta, Paul Marra, esponente di spicco di Gilet gialli e portavoce marsigliese del movimento di protesta. Nel corso di un colloquio con l’AdnKronos, Marra, ha detto la sua sulla strizzatina d’occhio del leader pentastellato ai dissidenti d’Oltralpe: “È una manovra politica per sistemare qualche conto in sospeso tra governi”.
L’endorsement di Di Maio al grande fiume di contestazioni che oggi, per la nona volta, hanno inondato le piazze di Francia, sarebbe quindi figlio di “calcoli politici” in vista delle elezioni europee. “Non credo – ha detto Marra – che queste dichiarazioni siano state fatte con un cuore gilet giallo”. E parlando dell’imminente appuntamento elettorale ha spiegato che il movimento non è ancora pronto a scendere nell’agone europeo e che, quindi, “in questa fase non abbiamo bisogno di alleanze o di sostegni”.
La filosofia del leader marsigliese è quella di “non mettere il carro davanti ai buoi”. Nell’orizzonte politico dei Gilet gialli, per ora, ci sarebbero obiettivi diversi: “Non si può costruire un tetto senza le fondamenta: noi vogliamo costruire un movimento. Ci sono altre elezioni, quelle municipali ad esempio”. Tuttavia il percorso non è ancora tracciato.
La certezza è che le decisioni verranno prese dal popolo ma senza il ricorso alla piattaforma Rousseau e agli strumenti partecipativi messi a disposizione da Casaleggio e soci. “Creeremo una piattaforma sul nostro sito – ha spiegato Marra – per avviare la democrazia diretta e ci presenteremo alle elezioni che saranno decise dai cittadini”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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