Giornalista cacciato, nessuno lo difende Mentana «dispiaciuto», Nuzzi fa il buttafuori

Escluso Iacoboni (La Stampa), disputa sul pass. Assente Grillo: era in Svizzera

Giornalista cacciato, nessuno lo difende Mentana «dispiaciuto», Nuzzi fa il buttafuori

Ivrea - Nel pubblico della kermesse intitolata a Gianroberto Casaleggio c'è anche Claudio Gentile, l'ex campione azzurro del mondiale 82, convinto sostenitore del M5s ed estimatore di Luigi Di Maio («è molto serio e preparato») che lo aveva pure contattato per proporgli il ministero dello Sport, offerta rifiutata («La politica non fa per me»). Qui si descrive il futuro secondo le linee guida della Casaleggio, e se l'anno scorso un governo M5s era un futuro possibile ma remoto, stavolta Palazzo Chigi è dietro l'angolo per Luigi Di Maio, seduto in prima fila (più abbottonato del solito). Questo porta a Ivrea un'umanità varia, dallo startupper digitale che coglie anche l'occasione per lasciare qualche biglietto da visita al responsabile della onlus che si occupa di ambiente, ai lobbisti e pr di grandi aziende che vengono ad annusare l'aria (ci sono quelli di Huawei, Italgas, Snam, e poi gli esperti di Comin & partners) oltre a quelle che hanno sponsorizzato l'evento come la Ircop Costruzioni Generali Spa o alle aziende che già si appoggiano alla Casaleggio Associati. Poi personaggi che a vario titolo hanno contribuito al blog di Beppe Grillo, che però è assente, mentre l'anno scorso era qui attivissimo dietro le quinte. Il fondatore è impegnato in uno spettacolo a Zurigo, ma c'è chi legge l'assenza come un segno di raffreddamento rispetto al M5s governativo stile Di Maio.

Poi ci sono i giornalisti amici o quantomeno considerati non ostili, il più ricercato dei quali è Enrico Mentana direttore del Tg La7, interpellato come oracolo per capire cosa succederà. A quelli meno graditi come Jacopo Iacoboni della Stampa invece viene negato l'accesso, la motivazione ufficiale dell'organizzazione è che il giornalista non aveva chiesto l'accredito nei tempi consentiti, ma il giornale torinese riferisce che dietro ci sarebbero «ragioni personali» per alcuni articoli critici sul movimento. L'incidente resta sullo sfondo, finché Mentana non ne parla espressamente sul palco criticando cacciata del l'inviato della Stampa: «Mi spiace che un giornalista sia rimasto fuori, avete sbagliato». Ne nasce un piccolo battibecco con Gianluigi Nuzzi direttore editoriale dell'evento, che a Mentana replica che Iacoboni aveva «un accredito tarocco, le regole valgono per tutti anche per i giornalisti». Dalle prime file, quelle con più politici M5s, partono gli applausi alla scelta di tenere fuori il cronista, categoria da sempre mal digerita.

Altro popolo da convention grillina, come il matematico Beppe Scienza che si occupa di finanza e risparmio gestito, o imprenditori già nell'orbita dei cinque stelle da tempo come Arturo Artom già fidato di Casaleggio senior, quindi - in quota vittime di Virginia Raggi - l'economista ed ex assessore al bilancio per tre mesi Marcello Minenna e pure l'ex assessore poi trombato anche lui Andrea Mazzillo. L'impressione è che ci siano meno aziende rispetto alla volta scorsa. La categoria più presente è certamente quella dei parlamentari, a partire dai fedelissimi di Luigino e poi quelli e della associazione Rousseau, la cassaforte del movimento guidata da Davide Casaleggio, Max Bugani, Pietro Dettori e Enrica Sabatini, tutti presenti.

Un altro del cerchio magico, il deputato Stefano Buffagni che cura il dossier delle aziende partecipate, intrattiene un capannello di persone sdottoreggiando su titoli di stato e spending review. Molto attivi anche i giornalisti-parlamentari cinque stelle, da Carelli a Paragone a Primo Di Nicola (ex Espresso e Fatto) e pure quelli non eletti come la Iena Dino Giarrusso. Loro sì giornalisti graditi.

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