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Il governo è già pronto a rinnovare il bonus bollette

Il ministro Pichetto: "L'inverno sarà sereno grazie alle nostre politiche di diversificazione"

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Non c'è solo la benzina. Il governo teme un autunno caldo sul fronte dell'inflazione, e che il caro prezzi torni a pesare sulle famiglie. C'è il fronte energia. A settembre scadono i bonus per le bollette di luce e gas, ma il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin fa sapere che in caso di necessità i sostegni verranno rinnovati. Il bonus sociale elettrico e gas è riservato ai cittadini con Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie con più di quattro figli. Per il rinnovo servono risorse, e a settembre l'esecutivo dovrà anche limare anche i conti per la legge finanziaria. Pichetto però è ottimista: i bonus sono «uno sforzo economico imponente che porteremo avanti».

Pochi giorni fa, ricorda, è stato istituito «un Fondo nazionale per il reddito energetico destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo», il cui obiettivo «è consentire l'accesso agevolato all'energia rinnovabile per persone che appartengono a nuclei familiari con Isee inferiore ai quindicimila euro o a trentamila, avendo almeno quattro figli a carico». Arerafa sapere che la spesa per una famiglia-tipo per l'elettricità tra l'1 ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 sarà di circa 1.150 euro, +7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente. C'è poi da proseguire sulla strada della diversificazione dell'approvvigionamento energetico. Il ministro anticipa che si tornerà a puntare sui giacimenti di gas nell'Adriatico. «Possiamo guardare al prossimo inverno con maggiore serenità rispetto allo scorso anno. Il merito va molto ricondotto alla politica di diversificazione che ha messo in campo il italiano. Sino allo scorso anno il metano russo che arrivava in Europa attraverso i gasdotti rappresentava il 40 per cento circa dei consumi della Ue: oggi, relativamente all'Italia, possiamo parlare di dipendenza quasi azzerata», spiega Pichetto. Sulle trivellazioni in Adriatico «stare fermi sarebbe stato sbagliato due volte», precisa, dato che «gli stessi giacimenti continuavano a essere sfruttati da altri paesi come ad esempio la Croazia».

C'è poi il nodo rigassificatori. Oggi «abbiamo un mix energetico molto ampio. Per quel che concerne il gas riceviamo via tubo da più aree del mondo. Abbiamo aumentato la quota garantita dai rigassificatori, aggiungendo quello di Piombino. Nel 2024 sarà pronto il rigassificatore di Ravenna e stiamo programmando l'entrata in funzione o la costruzione di nuovi impianti.

Abbiamo aumentato infine la produzione di energia green con l'obiettivo di arrivare, entro il 2030, ad avere i due terzi della nostra energia da fonti rinnovabili».

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