Granate sulla Transnistria. Attacchi russi alle ferrovie. Mariupol, tre fosse comuni

"Hanno scritto cinicamente sulle bombe e sulle granate Cristo è risorto"

Granate sulla Transnistria. Attacchi russi alle ferrovie. Mariupol, tre fosse comuni

«Hanno scritto cinicamente sulle bombe e sulle granate Cristo è risorto». Nel video messaggio diffuso domenica, giorno della Pasqua ortodossa, l'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk denuncia l'ennesimo orrore perpetrato da Mosca. Le «bombe con dedica» non rappresentano certo una novità nell'infernale universo delle guerre, ma in questo caso i russi si sono lasciati andare a un vero e proprio atto di blasfemia. Le parole dell'alto prelato sono di dura condanna: «Cristo è risorto dalla tomba il terzo giorno, e farà risuscitare l'Ucraina, rovinando i piani del nemico».

Il secondo giorno di Pasqua, come sostiene il presidente Zelensky, «è stato celebrato dai russi con decine di bombardamenti». Per l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash «hanno dimostrato per l'ennesima volta di non essere cristiani». Cinque persone sono morte, e 18 ferite, in attacchi missilistici sulla rete ferroviaria vicino a Zhmerynka, nella regione centrale di Vinnytsia. Il bombardamento ha danneggiato sei linee, mandando in tilt, secondo Mosca, il traffico di una ventina di treni speciali sui quali viaggiavano «veicoli e armi stranieri».

A Mariupol continua a essere impossibile mettere in salvo le persone intrappolate nella località portuale così come nelle acciaierie Azovstal. Dopo aver annunciato l'ennesimo cessate il fuoco, i soldati di Mosca non hanno interrotto per un solo secondo le loro incursioni armate. Sembra quasi rassegnata la vice-premier Iryna Vereschuk, che accusa il Cremlino di non rispettare i patti e al tempo stesso spera che l'incontro del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres con la delegazione russa riesca a cambiare il corso degli eventi. «Chiediamo che i rappresentanti dell'Onu e del Comitato internazionale della Croce Rossa siano presenti nel convoglio umanitario». Il tempo stringe e gli 007 di Kiev sostengono che Mosca non abbia abbandonato gli scellerati piani di usare armi chimiche. Secondo l'intelligence ucraina, il Cremlino prevede di effettuare attacchi aerei con bombe e missili caricati di sostanze velenose. All'interno di quel che resta dell'impianto siderurgico ci sarebbero circa 2mila soldati russi e poco meno di 500 uomini del battaglione Azov e della 36esima brigata della Marina. Lo dichiara il leader della repubblica popolare di Donetsk Denis Pushilin, rinnovando l'offerta «alla resa prima che vengano annientati. Hanno ancora pochi giorni a disposizione. Ne sono consapevoli». Intanto in serata, nel villaggio di Staryi Krym, è stata scoperta una terza grande fossa comune dopo quelle intercettate nei giorni scorsi dalle immagini satellitari a Manhush e Vynohradne. All'interno potrebbero esserci 2mila corpi.

Nel Donetsk è salito a cinque il bilancio dei civili colpiti durante i bombardamenti di Krasnogorivka, dove hanno perso la vita le due ragazzine Sonechka e Margot. Altre tre persone sono morte a Novoselivka e Novomykhailivka. Le truppe di Mosca hanno sparato anche contro gli insediamenti delle comunità di Avdiivka e Svitlodar. Si hanno inoltre notizie di tre vittime a Dergachi, nelle vicinanze di Kharkiv, dove i russi stanno utilizzando l'artiglieria contro strade ed edifici residenziali. A causa della caduta di bombe, 2 persone sono rimaste ferite nel distretto di Zolochiv. La pressione si è allentata solo quando la difesa aerea ucraina è riuscita ad abbattere un caccia Sukhoi-34. A Lyman, nel distretto di Kramatorsk, è stato bruciato un gasdotto, con ferimento di alcuni vigili del fuoco.

I russi preparano una nuova offensiva verso Zaporizhzhia, ammassando attrezzature e miliziani sulla linea del fronte. Lo riferisce il ministero della Difesa che sottolinea le difficoltà che Mosca starebbe incontrando per la resistenza opposta dagli uomini del generale Zaluzhny. Dal dicastero di Reznikov si apprende anche di nuovi pericoli per Odessa, nel mirino di 8 navi dotate di missili da crociera kalibr. Per un totale di 58 razzi, due dei quali lanciati, ma distrutti.

Nell'ottica di un'unificazione tra Odessa e i confini moldavi possono essere lette le esplosioni al ministero della Sicurezza di Stato

a Tiraspol, in Transnistria, enclave russa in Moldavia. Mosca starebbe tentando di assicurarsi un punto d'accesso, ma non si esclude che possa essere stata una provocazione del Cremlino per far ricadere le colpe su Kiev.

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