Grattacieli, i killer di uccelli: 100 milioni di impatti all'anno

Lo rivela il «Guardian». È tutta colpa delle vetrate che riflettono immagini illusorie come un miraggio

Jacopo Granzotto

Osservi un grattacielo americano e, invidioso, pensi al lusso, alla moquette, al Martini con l'oliva. Anche alla piscina del roof col tramonto mozzafiato e il manager che gioca a minigolf. Beato lui. Poi, però, c'è il problema dell'ascensore che se si blocca sono cavoli amari. Come sono dolori in caso di incendio, un infermo di cristallo. Inoltre c'è la possibilità che qualche uccello vada a schiantarsi contro la tua vetrata. Succede di frequente. Almeno cento milioni di volatili (forse addirittura un miliardo) muoiono ogni anno nell'impatto con gli edifici. Una carneficina.

Ne dà notizia il quotidiano britannico The Guardian, spiegando le ragioni di questa sconosciuta ecatombe che ha a che fare con le migrazioni. Alcune metropoli, e i loro grattacieli, si trovano infatti sulle rotte migratorie percorse dagli uccelli in primavera e un autunno per spostarsi dal Centro e dal Sud America verso il Canada e la regione dei Grandi Laghi. Succede che i pennuti siano naturalmente attratti dalla luce e si dirigano quindi verso le grandi città che sono potenti sorgenti luminose nella notte. Senza rendersi conto di finire in una trappola mortale. Passata la notte appollaiati da qualche parte negli agglomerati urbani, al mattino gli uccelli si levano in volo in cerca di cibo. Ed è qui che rischiano la vita. Le superfici dei grattacieli con le loro vetrate sono come enormi specchi che riflettono il paesaggio, e creano illusioni ottiche fatali: credono di vedere un albero, ma in effetti è solo un miraggio sulla facciata di un grattacielo. Planano verso quell'ingannevole visione e si schiantano contro i palazzi. Il trauma dell'impatto li uccide.

Chicago, secondo gli studiosi, è la metropoli americana più pericolosa per i pennuti, seguita da Houston e Dallas, ma insidie mortali sono rappresentate anche da New York, Los Angeles, Saint Louis e Atlanta. Certo, alcune specie di uccelli sono più «portate» alle collisioni. Uno studio separato dell'Università del Michigan rivela che gli uccelli canterini, come passeri e usignoli hanno maggiori probabilità di impattare. Questi uccelli tendono a emettere «chiamate di volo» durante la migrazione e sono dunque propensi a cinguettare quando vedono le luci brillanti di una città, potenzialmente attirando altri uccelli verso l'insidioso orizzonte.

«Ogni volta che esce un nuovo rapporto scientifico è una buona notizia che ci spinge a trovare soluzioni logiche a questo problema - commenta Kaitlyn Parkins, biologa newyorkese-.

Spegnere le luci negli edifici di notte per alcune settimane durante la migrazione di picco sarebbe ad esempio un primo passo e farebbe la differenza. Stati come il Minnesota hanno partecipato al programma, abbassando le luci durante la migrazione. Oppure si potrebbero decorare i vetri». Toccherà convincere insonni e architetti.

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