Green pass, l'ora del rigore. "Non c'è nessuna linea soft"

Il bilancio dei controlli all'esordio delle nuove regole. Lunedì oltre 120mila accertamenti e 937 sanzioni

Green pass, l'ora del rigore. "Non c'è nessuna linea soft"

«Nessuna linea soft» nelle verifiche del green pass. Al secondo giorno di obbligo della certificazione sanitaria per salire sui mezzi pubblici, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ribadisce che «i controlli sono fermi e decisi». A campione, certo, perché soprattutto nelle grandi città sarebbe impossibile procedere in altro modo, ma rigorosi «seppur fatti con umanità». L'esordio è stato positivo, vedremo nei prossimi giorni. «Il comportamento dei cittadini è di responsabilità. Non ci sono stati atteggiamenti di contrapposizione - spiega il ministro - e quando i giornali parlano della linea soft non è così. Il nostro comportamento è una linea di rigore, con rispetto dei diritti altrui. È prioritario in questo momento il diritto degli altri di vivere in serenità anche quando si esce e si prendono i mezzi pubblici». Soltanto lunedì sono stati 120mila gli accertamenti effettuati dalla polizia locale in tutta Italia e 937 le sanzioni inflitte a chi è stato sorpreso senza pass. I verificatori hanno dovuto ascoltare le scuse più strampalate di chi, colto sul fatto, ha cercato di evitare la sanzione di 400 euro («Ho appena fatto la seconda dose e il certificato ancora non compare», «il telefono è rotto», «ho l'appuntamento domani per vaccinarmi», «sono appena guarito»). Ma gli agenti sono stati inflessibili, lasciando a terra chi non era ancora salito e multando chi stava scendendo dopo aver viaggiato non in regola. E poi c'è stato chi la multa se l'è presa perché girava senza mascherina dove è previsto l'obbligo: altre 2.077 trasgressioni. È filato via senza scossoni anche l'esordio del certificato verde per viaggiare sui treni regionali. Lunedì sono state lasciate a terra 900 persone su 27mila controllate: chi non ha esibito il green pass al personale addetto non è potuto salire sul vagone (di queste circa 300 in Campania e 100 in Toscana). «I controlli sono andati molto bene», ha detto il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini a Rai News. Adesso, studiando i dati dei luoghi dove si sono registrate criticità potranno essere affinati i meccanismi di verifica. Anche il Viminale ha promesso che nei prossimi giorni le prefetture verificheranno l'efficacia dei piani predisposti a livello territoriale adottando, «se necessario», una «rimodulazione delle misure». Nel report del ministero c'è anche il bilancio dei controlli nelle attività commerciali, tra cui bar e ristoranti, dove adesso è necessario in super green pass. Sono state verificati 13.027 esercizi e per 12 di questi è stata disposta la chiusura. I titolari sanzionati sono stati 175. La questione dei controlli è cruciale, perché senza si rischia di vanificare gli sforzi fatti per frenare la crescita dei contagi. «È un momento delicato che va affrontato con senso di responsabilità. Il nostro dovere è gravoso. L'impegno sui controlli è fortissimo, ma è evidente che ci saranno autobus dove non ci siamo ma ci saremo magari dopo 10 minuti», spiega il capo della Polizia, Lamberto Giannini.

Chi sta in strada registra anche il senso di soddisfazione dei vaccinati. «Finora si è data troppa rilevanza alla minoranza dei non vaccinati», per Girolamo Lacquaniti, portavoce dell'Associazione nazionale funzionari di polizia.

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