Mentre il Codacons presenta un esposto alla Corte dei Conti per verificare se ci sia stato o meno un pagamento del riscatto per il rilascio di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, ad aggiungere confusione in un quadro già di per sé oscuro ci pensa il presidente del Copasir.
"Contropartite ci sono sempre quando uno riesce a liberare ostaggi, ma non sempre sono di tipo economico", ha detto il leghista Giacomo Stucchi. Che poi aggiunge: "Dalle informazioni in mio possesso, posso dire che la contropartita di cui si è parlato (12 milioni di dollari, ndr) appare francamente esagerata, il che non vuol dire che non ci sia stata. In ogni caso, a prescindere dall’importo, pagare dei soldi, poi magari utilizzati per comprare armi, sarebbe sicuramente un errore da non fare, meglio individuare altre soluzioni, meno dannose anche per il futuro perché se io faccio vedere che sono disponibile a pagare poi tutte le persone che si recano in certe zone diventano un bancomat per i terroristi".
E ancora: "Se si fosse pagato quel riscatto, sarebbe inaccettabile. Se fossero stati dati soldi che poi potrebbero venire usati per comprare armi e creare danni alla sicurezza, sarebbe stato sicuramente un errore, una scelta da non fare".
Il presidente del Copasir poi ricorda come i sequestri "spesso iniziano con due richieste: soldi o uno scambio di prigionieri e spesso finiscono né con l’una né con l’altra soluzione. Bisogna avere la consapevolezza che pagare è come un cane che si morde la coda e non va bene. Si possono utilizzare altre strade, si danno aiuti. Se io faccio capire di essere disponibile a pagare, poi le persone in quelle aree diventano bancomat per terroristi".
Dopodomani al Copasir ci sarà in audizione il direttore del Dis, Giampiero Massolo, che riferirà sull’iter del sequestro e noi faremo le nostre valutazioni. Comunque sia, secondo Stucchi, Greta e Vanessa "sono state molto avventate e sprovvedute. Non ci si reca in quelle zone senza attenzione, neanche le organizzazioni di professionisti ci vanno. È una cosa che non si improvvisa. Le conseguenze poi non sono solo economiche, ma si impiegano risorse e uomini in territori delicatissimi che mettono a repentaglio la loro sicurezza".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.