I turisti in vacanza sulle spiagge sarde potrebbero essere sorvolati a volo radente dai caccia militari israeliani? Sembrerebbe fantascienza, eppure l'ipotesi non è così remota.
L'aviazione italiana infatti, insieme alla Nato, avrebbe raggiunto un accordo con la sua omologa israeliana per esercitazioni congiunte di bombardamento al poligono sardo di Capo Frasca, in provincia di Oristano. I documenti militari su cui la notizia, svelata giorni fa da L'Unione Sarda e ripresa oggi da Il Fatto Quotidiano, si basa confermerebbero l'impegno delle due forze aeree - oltre che quello dell'Alleanza atlantica - per il secondo semestre del 2014, pur senza indicarne le date precise.
Stato Maggiore della Difesa e Aeronautica militare avrebbero inoltre confermato la presenza della forza aerea di Tel Aviv per la consueta esercitazione "Vega", che coinvolge effettivi dell'aviazione italiana, Nato ed isrealiana e si svolge ogni anno tra ottobre e novembre in provincia di Cagliari, all'aeroporto militare di Decimomannu.
Il gruppo di Sel alla Camera ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere l'immediata sospensione delle esercitazioni: "Appare inopportuno e particolarmente fuori luogo organizzare esercitazioni a fuoco con le Forze aree israeliane, responsabili in questi giorni dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza - si legge nel documento presentato a Montecitorio dai deputati del partito di Vendola - che hanno prodotto fino ad ora più di mille vittime tra la popolazione civile e un incalcolabile disastro umanitario nella zona."
Nei giorni scorsi anche i deputati del Movimento Cinque Stelle delle commissioni Esteri e Difesa avevano depositato un'altra interrogazione chiedendo al governo Renzi e in particolare la ministro della Difesa Roberta Pinotti di sospendere immediatamente le manovre in programma in Sardegna.
I parlamentari grillini hanno invocato la coincidenza con i bombardamenti ordinati da Tel Aviv sulla Striscia di Gaza, ma si sono anche espressi contro lo sfruttamento del territorio sardo: "Riteniamo inaccettabile - reca scritto il documento dei 5 Stelle - che, nonostante nella regione sia oggi presente il 61 per cento delle servitù militari, nonché i tre più grandi poligoni d'Europa, il territorio sardo sia sottoposto a un'ulteriore, ennesima violenza ambientale e sociale, che ormai avanza nel totale silenzio delle istituzioni".
Le polemiche inoltre coinvolgono anche le forniture militari che l'Italia garantisce ad Israele, che comprendono i cannoni navali da 76mm prodotti da Finmeccanica e montati sulle unità motocannoniere della classe Sa'ar, come anche i sensori radar Gabbiano, di cui sono dotati i droni israeliani Hermes.
Anche contro gli accordi che
regolano queste forniture si sono scagliati i parlamentari di opposizione di Sel e M5S. Il ministro della Difesa Pinotti, per ora, non ha ancora risposto alle proteste che le sono state inoltrate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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