Da due contagi a 95 in pochi giorni. Preoccupa il focolaio scoppiato nel magazzino dell'azienda Bartolini, a Bologna. I casi accertati sono tra facchini e dipendenti, per il momento nessun corriere, ma sono stati fatti i tamponi a 370 persone, autisti compresi. Infettati anche i familiari.
I lavoratori sono preoccupati. Non solo quelli della Brt, ma anche di altre ditte della logistica. I sindacati hanno chiesto la chiusura del magazzino, ma l'azienda non vuole fermarsi. «Considerando che svolgiamo un servizio necessario stiamo cercando, di concerto con l'Ausl, di non fermarci perché abbiamo messo in campo tutte le azioni concordate per evitare questa evenienza», spiega Marco Zanazzi, responsabile commerciale di Brt Corriere Espresso, ex Bartolini. Anche se nel corso di un recente controllo a sorpresa nella ditta, la Ausl avrebbe rilevato alcune mancanze nel rispetto delle norme anti-Covid. «Evidentemente quello che prevale è il profitto», denuncia Tiziano Loreti, di Si Cobas, chiedendo che i lavoratori riprendano a lavorare solo quando ci saranno tutte le condizioni di sicurezza». Parole rassicuranti arrivano dal sindaco di Bologna, Virginio Merola: «Il focolaio alla Bartolini non è eclatante, è sotto controllo. Seguiremo attentamente il caso, passiamo ora a un monitoraggio costante. Valuteremo le richieste dei lavoratori, è interesse comune di tutti», ha detto il primo cittadino a TgCom 24. Non ci sarebbe nessun pericolo per le consegne a domicilio, spiegano intanto gli esperti, se si rispettano le prescrizioni: distanze di sicurezza, mascherine e igiene delle mani.
Che il Covid circoli ancora lo dimostrano anche altri cluster, alcuni piccoli, altri più significativi, che in alcune regioni hanno fatto aumentare l'indice Rt. «La presenza di focolai, anche di una certa rilevanza numerica, mostra come il virus continui a essere in grado, nelle attuali condizioni, di trasmettersi in modo efficace. Questo conferma che l'epidemia da Sars-Cov-2 non è affatto conclusa in Italia», riporta il monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, relativo alla settimana da 15 al 21 giugno. In Val d'Ossola, in Piemonte, si tengono sotto controllo due focolai, per il momento di 13 persone, venute in contatto con due lavoratori frontalieri. Per circoscriverli si stanno effettuando numerosi tamponi sui familiari e sui chiunque abbia avuto rapporti con i positivi. A Palmi, in Calabria, da alcuni giorni è stata istituita una mini zona rossa in tre quartieri costieri dopo che è stata individuato un cluster di otto contagi legato a due positivi rientrati da altre regioni.
A Montecchio, in provincia di Reggio Emilia, un focolaio riguarda invece due nuclei familiari imparentati tra loro. Anche a Bolzano 11 contagi nella stessa famiglia. Sono sotto a controllo i due cluster scoppiati a Roma nell'istituto San Raffaele e alla Garbatella, e a Como in una casa di accoglienza.
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