I giudici si aumentano le ferie "Il sabato non è più lavorativo"

I magistrati trovano il modo per aggirare la norma che tagliava le loro vacanze e si "autogestiscono": se 30 giorni sembravano pochi, adesso se ne aggiungono 52

I giudici si aumentano le ferie "Il sabato non è più lavorativo"

Hanno minacciato un ricorso collettivo al Tar. Si sono messi nelle mani del Csm, confidando in un decreto - quello del ministro Orlando - scritto male. Alla fine, hanno scelto la strada più facile: aggirare la norma. E così la bufera per il taglio delle ferie dei magistrati diventa un venticello primaverile, e l'odiosa scure populista contro i privilegi della casta - 45 giorni di vacanza ridotti a 30 - poco più che una lametta spuntata. Il tema anima da un paio di giorni il dibattito nell'ufficio giudiziario milanese. Lunedì, il vicecapo dei gip Claudio Castelli ha inviato un'email ai colleghi, riprendendo una recente comunicazione dei consiglieri togati del Csm all'Anm. Oggetto dell' email : «Ferie, istruzioni per l'uso». L'armistizio all'italiana è tutto lì, in una semplice riga compilata con iperuranico candore. «I sabati - scrive Castelli - non sono più considerati giorni lavorativi. Da ciò si trarrebbe che non è più necessario chiedere il sabato come ferie». E da ciò si trarrebbe pure che se 30 giorni sembravano pochi, adesso se ne aggiungono potenzialmente 52, tanti quanti sono i sabati «non più lavorativi» in un anno.

L'idea da malpensanti che si tratti di un modo per g abbare lo santo non sfiora gli interlocutori. Anzi. C'è qualcosa in queste comunicazioni che colloca le toghe al di là e al di sopra delle fatiche umane. È per questo titanico impegno che il tema del riposo merita la giusta considerazione da parte delle istituzioni. Le ferie - viene sottolineato ancora nelle discussioni via email - «devono essere periodo di effettivo recupero delle energie psico fisiche da parte del magistrato», e se qualcuno dovesse sollevare dubbi sull'effettiva produttività viene ricordato che «il lavoro del magistrato non è in alcun modo assimilabile al pubblico impiego, non ha orari di lavoro, obblighi di presenza in ufficio (salvo per udienze e turni), avendo obblighi puramente prestazionali». Ed è esattamente così, come sa chiunque frequenti un palazzo di giustizia. E così accade a Milano - peraltro uno degli uffici più efficienti d'Italia - dove per più di un magistrato il fine settimana inizia dopo il pranzo del venerdì e termina il lunedì pomeriggio, se non il martedì mattina. Ma che la questione del sabato sia cruciale per le toghe, si capisce anche dalla domanda che Gianluigi Fontana, già sostituto procuratore aggiunto a Milano e ora procuratore a Busto Arsizio, rivolge a Castelli in una email di risposta. «È il punto più delicato - scrive - fino ad oggi il sabato è stato considerato giorno lavorativo. La questione è davvero rilevante nei periodi di ferie prolungati. Se non si considera lavorativo il sabato, trenta giorni sono pari a sei settimane “piene” di ferie». Ovvero 42 giorni, alla faccia dei 30 previsti dal governo e senza contare tutte le settimane dell'anno che avanzano. «Il problema è chiaro - insiste il procuratore di Busto - Se si vuole usufruire ferie dal venerdì al lunedì inclusi, quanti giorno vanno chiesti: due o tre? Attendo suggerimenti». Fontana chiede delucidazioni, ma il gip di Milano era stato piuttosto chiaro. Non è più necessario chiedere il sabato come ferie, e questo «risulta pacifico quando viene chiesta una settimana di ferie, ma si estenderebbe inevitabilmente di fronte alla richiesta di più settimane» di vacanza.

Ci si potrebbe chiedere: ma se il sabato tribunali e procure si svuoteranno, quale sarà il contraccolpo sulla produttività degli uffici giudiziari? Tranquilli: nessuno. L'involontaria - e desolante - risposta la dà il gip milanese Andrea Ghinetti, polemico con il Csm che sul taglio delle ferie si è «piegato supinamente alla politica», nonostante la scappatoia del sabato.

«Grazie - è la sarcastica email di Ghinetti ai colleghi - per aver finalmente “evidenziato” che per non venire in ufficio il sabato se non si è di turno non c'è bisogno di prendere le ferie! Il sabato corti e tribunali non saranno più traboccanti di tutti i magistrati non in ferie, come finora accaduto». Cioè, molto rumore per nulla: il sabato dei giudici non è mai stato lavorativo.

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