I medici e la nuova stretta: "Ultima chance, poi il blocco"

Ieri oltre 21mila nuovi casi, 128 morti e 80 pazienti in più in rianimazione. Boom in Lombardia: altri 5.762 contagi

I medici e la nuova stretta: "Ultima chance, poi il blocco"

Cifre pessime che continuano a salire. La corsa dei casi positivi in Italia non rallenta. E preoccupa il salto dei contagi giornalieri che sono oltre 21 mila. Un altro record su record, sopra quota 19 mila per la terza volta consecutiva. Il tasso di positività sale dall'11 al 13%: ci sono più casi con meno tamponi (161.880, ovvero 15.789 in meno rispetto a sabato). In Lombardia boom di casi con quasi 6 mila contagi (+5.762), e il dato aumenta in modo esponenziale anche a Milano, dove ieri si contavano 2.589 nuovi positivi nell'area metropolitana, di cui 1.217 in città. E cresce anche il rapporto positivi-tamponi, passato dal 15,1% di ieri al 16,3% odierno. Altri due pazienti in terapia intensiva sono stati ricoverati nel Padiglione del Policlinico in Fiera a Milano. Sono una donna di circa 45 anni proveniente dal bresciano e un uomo di circa 60 anni arrivato dal Milanese. In questo momento, quindi, i pazienti assistiti in Fiera dallo staff del Policlinico sono 10 in contemporanea. Ulteriori posti letto, già pronti, potranno essere resi disponibili in base alle necessità dei prossimi giorni.

Sopra quota 2 mila Campania (+2.590) e Piemonte (+2.287). I morti sono 128. Per tenere sotto controllo la curva epidemiologica in salita e scongiurare un lockdown generalizzato, come ha detto il premier Giuseppe Conte sono state introdotte nuove misure restrittive. Ma la domanda che rimbalza è: basterà? E soprattutto, si è ancora in tempo per intervenire? In questo momento, l'indice Rt nazionale è 1,5 e la situazione è in rapido peggioramento. «Le misure del dpcm illustrate dal premier Conte rappresentano l'ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare». Ha affermato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli. Quella del governo, rileva, «è una grande scommessa per mantenere insieme produzione e tutela della salute, ma se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche». E così, se l'ultimo libro del ministro della Salute Roberto Speranza si intitola «Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute», per il presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici, Filippo Anelli, i «giorni duri si avvicinano. Da mesi dicevamo che ci sarebbe stata una seconda ondata: tutte le epidemie hanno una prima e una seconda fase. E questa sarà un po' più lunga della prima: ci accompagnerà fino a primavera». «Avevamo detto in tutti i modi di non rilassarci, di prepararci. Ora siamo preoccupati per le segnalazioni di colleghi contagiati e per il fatto che si ricomincia a chiudere le prestazioni dei reparti ordinari, quelli non Covid». Anelli rinnova l'invito ai cittadini «a limitare il più possibile incontri e spostamenti, per ridurre il rischio di contagio e aiutarci a curare anche i pazienti non Covid».

E fanno paura anche i numeri nel resto del mondo. Secondo i dati dell'Oms, sono stati 465.319 i contagi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore. Quasi la metà dei nuovi casi di ieri in Europa, che ha registrato un record di 221.898 casi in un giorno.

Gli Usa hanno registrato più di 83mila contagi in 24 ore per il secondo giorno consecutivo. Quasi 8,6 milioni di americani hanno contratto il coronavirus e circa 225mila sono morti. Entrambi i dati sono i più alti al mondo.

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