I pastori sardi bocciano l'intesa a 72 cent Blocchi stradali e violenze, i Pm indagano

Un gruppo di incappucciati obbliga un'autocisterna a fermarsi e versa il carico

I pastori sardi bocciano l'intesa a 72 cent Blocchi stradali e violenze, i Pm indagano

Riprende la protesta dei pastori sardi. La tregua sul prezzo del latte ovino, fissato a 72 centesimi al litro sulla base di un accordo tra il ministero dell'Agricoltura e le associazioni di categoria, non regge. E intanto sulle manifestazioni, che da due settimane stanno invadendo la Sardegna, la regione che andrà al voto domenica 24 febbraio per eleggere il nuovo presidente, incombono le inchieste della magistratura. Nella tarda mattinata di ieri, a Sanluri, nel sud dell'Isola, un autotrasportatore è stato bloccato da un gruppo di persone incappucciate ed obbligato a buttare il latte in strada. I cinque non erano armati e l'autista del camion non ha subito alcuna violenza. Mentre a Thiesi (Sassari) due camion sono stati inseguiti dai pastori e i conducenti hanno dovuto chiamare i carabinieri per essere scortati. Così sui tavoli delle Procure di Cagliari, Nuoro e Sassari sono finite le informative delle forze dell'ordine relative a quanto accaduto durante le manifestazioni di questi giorni con blocchi sulle strade, assalti alle autocisterne e sversamenti di latte. I riflettori sono puntati sugli episodi violenti, le ipotesi di reato vanno dalla violenza privata alle minacce sino ai danneggiamenti. Al vaglio anche possibili denunce per i blocchi stradali che hanno tagliato in due la Sardegna.

La debole tregua è stata raggiunta dopo una proposta del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio di portare il prezzo del latte ovino a 72 centesimi fino al mese di maggio. Con l'impegno di rivedere entro tre mesi l'intesa. Ma i pastori non mollano: la richiesta è di 1 euro al litro. Ma al momento la trattativa con gli industriali non decolla. Nonostante promesse e impegni da parte del governo gialloverde, la questione resta aperta. E rischia di produrre danni incalcolabili all'economia dell'Isola. Ieri il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha incontrato negli uffici della Prefettura di Sassari un gruppo di pastori. Sul piatto c'è la pre-intesa su 72 centesimi al litro per arrivare a un euro nel giro di due mesi. «Troppo pochi», continuano a dire i pastori in attesa del nuovo tavolo convocato a Roma per giovedì 21. E le voci critiche, sulla bozza di accordo a 72 centesimi al litro per il latte ovino, si moltiplicano: «L'acconto iniziale di 72 centesimi al litro è motivo di insoddisfazione perché si trova sotto i costi variabili medi di produzione certificati dal recente studio Ismea elaborato per far luce sulla crisi del settore», spiega la Coldiretti. Che chiedendo che sull'accordo «venga inserita anche una clausola che garantisca di raggiungere l'obiettivo di un euro per il prezzo del latte pagato ai pastori da parte degli industriali che sono i diretti beneficiari delle consistenti misure di sostegno per 49 milioni di euro messe in campo da governo e Regione».

Il leader leghista, in Sardegna per il tour elettorale, è ottimista e sollecita gli industriali a collaborare: «Stiamo lavorando giorno e notte, le posizioni di pastori e industriali sono più vicine rispetto a qualche giorno fa. Continueremo fino a trovare un'intesa». Parole che non tranquillizzano i pastori. La tensione resta altissima. Anche in vista del voto di domenica.

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