I renziani adesso aprono a Conte. Ma Mastella: "Nessuno recuperi Iv"

Sfida tra Iv e il gruppo dei responsabili. Faraone: "Conte sciolga i nodi, noi ci siamo". Ma Mastella gela il "piano ricucitura"

I renziani adesso aprono a Conte. Ma Mastella: "Nessuno recuperi Iv"

Adesso il gruppo di Matteo Renzi è pronto a fare un passo indietro rispetto ai toni durissimi usati nelle scorse ore. Le porte del dialogo in realtà non sono mai state chiuse: la finestra per tentare di rientrare in maggioranza è stata sempre lasciata aperta, nonostante le bombe sganciate dal leader di Italia Viva nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato il ritiro della delegazione. L'ex sindaco di Firenze probabilmente non si aspettava che M5S e Pd si compattassero così solidamente attorno al premier Giuseppe Conte. Ecco perché gli animi si sarebbero intiepiditi in casa Iv, ma dai giallorossi continua a filtrare una linea precisa: ormai con noi hanno chiuso e un ritorno sulla stessa barca è da escludere.

I renziani comunque ci provano. A tendere la mano è stato il capogruppo Davide Faraone, che ha confermato la disponibilità a sedersi attorno a un tavolo con gli (ex?) alleati per sanare gli strappi e ricucire: "Se Conte scioglie alcuni nodi, Iv c'è". Se il governo vuole parlare di merito, Italia Viva è pronta a fare la propria parte nell'interesse del Paese". Sulla stessa scia il deputato Luciano Nobili: "Se vogliono parlare di contenuti, del Mes per i nostri ospedali, dei vaccini, della scuola per i nostri figli, delle infrastrutture che servono al Paese, noi ci siamo". Lo stesso fondatore di Italia Viva è tornato sulla crisi di governo per placare la situazione: Vogliamo un governo più forte, più soldi alla sanità, maggiore centralità della scuola, sblocco dei cantieri per dare lavoro e non sussidi, una giustizia garantista, più trasparenza negli acquisti dell'emergenza, assegnazione della delega ai servizi segreti".

Il "no" di Mastella

Gli interlocutori di Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Liberi e uguali per il momento però hanno totalmente ignorato gli appelli arrivati dopo lo show contro Conte. Intanto ha parlato Clemente Mastella, che si è fieramente autoproclamato regista dell'operazione responsabili per salvare la baracca fino al 2023: "Nessuno pensi di recuperare il dialogo con Renzi alle spalle dei responsabili. Se prima l’area di governo era composta dai quattro partiti più alcuni responsabili, oggi l’area è fatta dai tre partiti più i responsabili, cui si aggiunge Italia Viva".

Il sindaco di Benevento ha pertanto lanciato un avvertimento chiarissimo sia al presidente del Consiglio sia al segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti. Parole che vanno in una direzione ben precisa: non date il nostro appoggio per scontato. "Nessuno faccia scherzi. Non siamo i polli di Renzi. Attenti cari Conte e Zingaretti, lunedì potreste avere sorprese. Noi siamo responsabili ma non fessi. Il figliuol prodigo ritorna. Nessun vitello grasso. Alcuni di noi sono a dieta", ha infatti tenuto a precisare Mastella.

Dal Quirinale...

Ieri il premier è salito al Colle per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è stato aggiornato sulla situazione politica in seguito alle dimissioni della delegazione renziana. Quella sarebbe stata l'occasione anche per fissare alcuni paletti in relazione al salvataggio di Conte. "I numeri sono numeri", è il ragionamento che fanno a Palazzo Chigi e al Quirinale. Ecco perché si ritiene che nessuno possa impedire la nascita del Conte-ter con i responsabili se l'avvocato riuscirà a raggiungere e superare (anche se di pochissimo) la maggioranza numerica richiesta. A quel punto nessuno potrà né dire né fare nulla.

Come scrive Marco Antonellis su Affari Italiani, il capo dello Stato non potrebbe impedire la nascita di un nuovo esecutivo di fronte al raggiungimento del "voto fiduciario". Eppure c'è chi in Transatlantico già è pronto a scommettere che "sarà una maggioranza debolissima". Nel frattempo arriva il tentativo di mandare all'aria l'intera operazione, con Matteo Salvini che denuncia: "A me il Quirinale chiese numeri veri e seri, mi auguro che non permetta questa operazione".

Il timore infatti è che la nuova maggioranza sia ancora più fragile di quella precedente. "Mi rifiuto di pensare che gli italiani e Mattarella possano subire un governo Conte-Mastella-Tabacci", è l'auspicio di Salvini. Ma la realtà dei fatti rischia di consegnarci proprio questo responso.

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