Il voto sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini continua a dividere il Movimento Cinque Stelle. Dopo le pesanti critiche di Paola Taverna, che ha definito la schiera di "ribelli" pentastellati "una pletora di miserabili", arrivano le parole di Elena Fattori, sopite del programma di La 7, Otto e Mezzo.
La parlamentare pentastellata non ci sta a ricevere le accuse della collega. E ci tiene a ribadire la sua autonomia di giudizio sul caso Salvini: "La mia non è una voce critica o dissidente, ma una voce coerente. Dopo questo voto, abbiamo messo in discussione un principio cardine del Movimento, quello di non concedere l'immunità a nessuno", ha spiegato la senatrice. La stessa parlamentare, dopo il voto della piattaforma Rousseau, aveva ringraziato le migliaia di di grillini che avevano votato a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno.
Parole che valgono anche in riferimento alle dichiarazioni del capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, che oggi, parlando del caso Dicotti e della votazione sulla piattaforma ha voluto ribadire il concetto: "Sono contento che ci siano stati dei senatori che hanno detto che si adeguano al voto degli iscritti. Anche io in passato sono stato in minoranza in alcune votazioni ma mi sono adeguato". Queste le parole di Di Maio alla fine del vertice con Beppe Grillo e Casaleggio.
Ma l'idea della Fattori è diversa: "È stato un momento di svolta, non si sa che cosa seguirà, ma sono convinta che ci sia un prima e un dopo questa votazione. Intanto, essendo una scelta in disaccordo con quello che abbiamo sempre detto, mette in imbarazzo chi va sul territorio a parlare con i cittadini come facciamo noi parlamentari. Credo che il voto in Aula debba essere un voto di coscienza, io valuterò le carte e voterò in coscienza. Ho l'onere e l'onore di avere la competenza per decidere". Una dichiarazione forte, quella di Elena Fattori, che si trova in totale d'accordo con la sua collega Paola Nugnes, da sempre profondamente critica con la politica dell'alleato della Lega. "Io e Paola (Nugnes, ndr), essendo alla seconda legislatura, abbiamo anche l'obiettivo di uscire da quei palazzi con la coscienza a posto. Non so se sarò cacciata, spero di no, anche perché troverei inquietante essere cacciata per salvare Salvini".
"In molti eravamo perplessi all'inizio di questo accordo con la Lega: va bene sposarsi ma da separati in casa, dovrebbe essere un matrimonio di convenienza senza effusioni: se invece qualcuno ritiene questo accordo un'alleanza, mi fa tremendamente male". Così la Fattori sull'alleanza fra il Movimento e il Carroccio. Per adesso il contratto di governo regge, ma in punti di discordia iniziano a essere parecchi, dalla Tav alla politica estera passando per l'immigrazione e la riforma delle autonomie.
Temi particolarmente importanti, specialmente in vista delle prossime elezioni europee e che se uniti al voto in Abruzzo e il prossimo in Sardegna danno un quadro a tinte fosche sulla tenuta dell'esecutivo giallo-verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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