Sindaci pagati come i magistrati, anche se con uno «stipendio» parametrato alla popolazione dei Comuni. È la proposta firmata da Matteo Salvini e depositata a Palazzo Madama con le firme dei senatori della Lega. Una proposta analoga a quelle presentate in luglio da Fratelli d'Italia (che intende equiparare l'indennità dei sindaci delle città metropolitane a quella dei parlamentari e aumentare del 20% quella degli altri sindaci) e dal Pd (che per i sindaci metropolitani prende come riferimento l'indennità dei presidenti di Regione e assegna 3.450 euro lordi mensili a quelli dei centri più piccoli»).
La figura del sindaco, si legge nella premessa al disegno di legge leghista, «assomma responsabilità e sacrifici che in pochi, se non pochissimi, sono pronti ad assumersi». E il sacrificio più grave è senz'altro l'esposizione all'assai probabile rischio di «gogna mediatica» rappresentato dalle tantissime inchieste per abuso d'ufficio (circa 7.000 negli ultimi anni per i quali si dispone di dati, ovvero il 2016 e il 2017) che solo in minima parte (meno di cento fra 2016 e 2017) portano a una condanna. Di fronte al pericolo tutt'altro che astratto di vedere compromessa la propria reputazione, logico che fra i cittadini in grado di ricoprire con competenza e correttezza il ruolo di sindaco quelli disposti a candidarsi siano sempre meno. E per invertire la tendenza la Lega propone di parametrare la misura dell'indennità di funzione spettante ai sindaci al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di sezione della Corte di cassazione ed equiparate» in base alla popolazione dei Comuni. Ai primi cittadini delle città metropolitane spetterebbe un'indennità pari al 75% del trattamento fissato per gli alti magistrati; i sindaci delle città con popolazione da 250milaa 500mila abitanti vedrebbero compensato il loro impegno istituzionale con il 60% di quel trattamento.
E via via a scendere fino al 15% per i sindaci dei Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti.Quanto alla copertura finanziaria, sia il disegno di legge leghista sia quello del Pd la indicano nel fondo per le spese impreviste e indifferibili.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.