Passa con un testo più morbido rispetto alla proposta iniziale della Commissione Ue, il regolamento europeo sugli imballaggi per il riuso e il riciclo. Ieri la plenaria dell'Eurocamera ha approvato con 426 voti favorevoli, 125 contrari e 74 astenuti la posizione negoziale sulla proposta, e il 18 dicembre toccherà al Consiglio Ue. Diversi emendamenti dei gruppi di maggioranza sono stati approvati prima del voto finale sul pacchetto, combattuto in questi mesi dal centrodestra e dal governo italiano. Contrario per le potenziali ricadute sulla filiera e per l'introduzione del concetto del riuso al posto del riciclo, su cui Chigi ritiene di aver già superato gli obiettivi Ue. «Grande vittoria di Forza Italia e del Ppe con importanti modifiche al regolamento, bloccata la deriva populista sul riuso spinto che penalizza industria e agricoltura», scrive su X il vicepremier Antonio Tajani. Fratelli d'Italia, che con gli emendamenti ha contribuito a modificare il testo, pur votando contro quello finale, rivendica di aver «riportato sulla terra il regolamento Ue sugli imballaggi», spiega il capogruppo di Ecr Nicola Procaccini.
Restano gli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi - il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040 - ma anche quelli specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica - 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. Salta però il divieto di immissione sul mercato degli imballaggi monouso usati per i prodotti dal 2027, come ad esempio le buste di plastica per l'insalata. Non saranno banditi nemmeno quelli monouso per alimenti e bevande riempiti e destinati al consumo nei locali del settore alberghiero, della ristorazione e del catering, come conserve, salse, panna da caffè e zucchero, bustine di maionese o di ketchup.
«È una vittoria su tutta la linea, con gli emendamenti del Ppe sostenuti da tutto centrodestra, abbiamo distrutto la proposta della commissione - spiega il relatore del Ppe Massimiliano Salini - Siamo tornati all'obiettivo originario: non ridurre gli imballaggi ma diminuire i rifiuti. La gran parte degli imballaggi monouso a contatto con gli alimenti resterà sul mercato unico europeo. Per esempio, al fast-food non si dovrà quindi bere da bicchieri utilizzati da altri e lavati decine di volte, con enorme spreco di acqua e detergenti».
Procaccini precisa che «abbiamo fermato un testo talebano, ma non è passato un nostro emendamento per escludere del tutto le nazioni che superano l'85% di riciclo dall'obbligo di riuso, per questo motivo ci siamo opposti al testo finale». Rispetto al voto contrario, a differenza di Fi che invece ha votato a favore, fonti di Fdi confermano che ora la palla passerà al governo in fase di triloghi al Consiglio Ue.
Di certo, viene spiegato, senza emendamenti «si sarebbe distrutta la filiera produttiva e reso vano lo sforzo fatto negli ultimi vent'anni dalle famiglie per la raccolta differenziata». Per il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, è stato «trovato un punto di caduta equilibrato che non penalizzasse la nostra industria della raccolta in favore del riuso».
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